Adesso è il tempo (su "Perfct days" di Wim Wenders)

Ti devo parlare di un film, Gesù, ma non so se hai un'idea di cos'è un film.
Nell'Immenso amore presente di cui sei parte e tutto, tu conosci ogni nostra esperienza e la vivi, anche come 'carne', cioè partecipazione emotiva e reale alle vicende che ci capitano, specie a quelle che toccano il nostro cuore, che ci emozionano. Perché la tua incarnazione, il tuo essere vero uomo, autentico umano, vive con te insieme al tuo essere vero Dio, e vive anche lì, con te seduto alla destra dell'Altissimo amore, nel suo trono di potenza, gioia,  felicità.
Perché so questo, cioè ne sono partecipe e lo sperimento ogni giorno, per questo ti devo parlare di un film, anche se ignoro se sai cosa accade quando siamo in una sala cinematografica e si fa buio intorno a noi, che ci concentriamo sulle luci e le vicende del film che viviamo. Perché un film si vede con tutto il corpo e la vita, non solo con occhi e orecchi.
Così ti prendo per mano, sposo, e ti porto al buio della sala cinematografica, con le luci spente e lo schermo bianco, grande davanti a noi, che si accende di vicende e storie che durano da un'ora a due ore. Ma che indicano tempi e spazi di alcune vite umane.
Non ti racconto il film, anche perché c'è poco da dire. 
Sono raccontati diversi giorni della vita di un signore a Tokio, punteggiati da scadenze ricorrenti, come il lavaggio della propria roba sporca in una lavanderia a gettoni.
Non succede nulla. Se non alcune ferite d'amore.
Ma sono proprio quelle ferite che rendono la vita bella.
Ecco.
Ti voglio raccontare questa cosa che è tua, Gesù, perché ti appartiene fino in fondo e tu l'hai vissuta intensamente, nella tua vita, tra Betlemme, Nàzaret e Gerusalemme.
La vita, la nostra vita umana, è fatta per la gioia, per la felicità che ci procura vivere, ma solo se non andiamo in cerca di "cose grandi", perché l'unica cosa veramente grande che ci può capitare è di scegliere l'amore e viverlo. Con tutta intera questa nostra vita di carne e sangue.
I giorni perfetti sono quelli di questo signore, che pulisce i bagni pubblici di Tokio e lo fa 'bene', con cura e attenzione. Sono giorni perfetti perché questo signore si è perdonato. Cioè si è lasciato perdonare da te, altissimo amore presente e ha condiviso con te questo perdono. Ignoriamo cos'è successo, prima di questi giorni perfetti. Vediamo solo una sorella di questo signore che viene a riprendersi la figlia, fuggita da casa della madre per andare a vivere da questo zio che pulisce i bagni pubblici di Tokio e così conoscere la città dal suo punto di vista. Quella sorella e questa sua figlia vanno via con un'anonima auto di lusso. Mentre il signore continua a vivere con la bicicletta personale, proprio quella solo sua.
I giorni perfetti sono quelli dell'amore, dove adesso è il tempo per amare. Adesso.
Questo amore che sta nelle nostre vite: dato, usato, mangiato, scambiato, ascoltato, lavorato. Sempre bene, con cura e attenzione. Perché siamo fatti, tu, Gesù Signore, ci hai fatto per la felicità, quella felicità che ci regala l'amore che si fa ogni giorni, con pazienza e libertà. Donando a ogni istante tutta la nostra vita, con cura e attenzione, in cambio della felicità che riceviamo. Perché la felicità è semplice e si può avere subito. Basta pagare il suo prezzo: tutta la nostra vita data ad amare, senza tornaconto, se non la felicità di godere della bellezza di un'alba che ci coglie, mentre andiamo a pulire i cessi pubblici di Tokio. 
Sappiamo che siamo stati perdonati; possiamo perdonare. 
Ecco, Gesù, Wim Wenders parla di te e della pace che tu doni raccontandoci come si fa la vita felice. 
Fagli propaganda, amico mio, facci vedere questo film. 
Qui c'è la tua bellezza che trionfa, senza dottrine, senza liturgie, senza giuramenti o appartenenze: amando. 
Proprio come sai fare tu.
ciao r


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