Far fruttare
Ma solo grazie a te che ci ami, gratuitamente, con allegria e innocenza. Ma cosa significa 'essere capaci di amare', Gesù?
Lo scrivo io, dovrei spiegarlo io che uso questa espressione. Eppure mi rivolgo a te. Ho bisogno di te per amare e, quindi, anche per spiegare che cosa scrivo per parlare dell'amore che sei tu e solo tu doni.
Ascoltiamo la tua vita, per accoglierla con tutta la nostra realtà intrisa di bellezza e amore.
"Mentre essi stavano ad ascoltare queste cose, Gesù disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro. Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”. Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato. Si presentò il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci”. Gli disse: “Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”. Poi si presentò il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate cinque”. Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque città”. Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”. Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”. Disse poi ai presenti: “Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”. Gli risposero: “Signore, ne ha già dieci!”. “Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me”». Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.".
Gesù, preferisco la versione di Matteo, mi sembra più lineare, senza i fronzoli del diventare re e della città che si oppone, con eliminazione finale degli avversari di quel re. Ma forse qui in Luca emerge con più chiarezza che cosa ci chiedi di essere e fare, quando ci parli d'amore sotto la forma delle monete d'oro affidate ai servi.
Dai una moneta d'oro a dieci servi, ma di questi dieci, sette spariscono subito e ne restano tre. Questi tre hanno due comportamenti diversi. I primi due moltiplicano la moneta che gli hai dato. Il terzo, no. Di questo ultimo è decisiva la motivazione.
«Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato».
La paura di Dio è soltanto la paura di amare, per cui il deposito d'amore, la capacità di amare che Dio ci regala gratis, con tutta l'allegria e la gioia della sua innocenza, questa dev'essere nascosta, custodita come un tesoro che non dà frutto, perché Dio è severo e non si può rischiare di perdere la moneta. Allora la si nasconde. La paura di sbagliare rende l'essere umano incapace di amare. Ma non bisogna aver paura di amare, perché nell'amore resta sempre qualcosa che dà frutti maggiori dell'amore investito e, magari, perso. Così bisogna osare l'amore, senza darsi troppe regole, se non l'unica, quella che ci dice l'amore come un dono che tutte e tutti abbiamo ricevuto, qualcosa che prendiamo senza averlo messa in deposito e mietiamo senza aver seminato. Dobbiamo amare sempre, osando l'amore, senza giudizi e senza condanne; questo è essere fedeli all'amore Dio che ci dà vita, bellezza e ci insegna l'amore. Aiutaci a farlo, Gesù.
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