Prepararsi all'amore,

pronte e pronti ad amare.
Parli di padrone e servi, di un rapporto subordinato, e parli di un evento unico, le nozze del padrone a cui i servi non sono invitati, ma di cui sono partecipi.
Quindi parli di un rapporto tra servi e padrone che è amore, amore e stima reciproci, desiderio e voglia di far contenta l'altra persona (il mio padrone!) delle mia esistenza dedicata a lui, al mio padrone, appunto, nel giorno così importante delle sue nozze. Ascoltiamo la tua voce, Gesù, che parla di Dio, di com'è Dio davanti a noi e per noi.
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».
Si tratta di collaborare alla festa di Dio, alle sue nozze, di cui siamo parte anche noi. Nel contesto ebraico in cui vivi, di cui sei parte, le nozze sono l'evento più importante della vita, quello che orienta l'intera esistenza. I servi son parte di questa gioia. Ma si tratta una scelta, innanzitutto dei servi, è un'affermazione d'amore, non un obbligo.
«Siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito».
La scelta dei servi è prendere parte alla gioia del padrone, condividerla nelle loro vite e nei loro compiti. Mostrare al padrone che la sua gioia per le nozze coinvolge anche loro, così profondamente da tenerli svegli, anche «nel mezzo della notte o prima dell’alba», pur di accoglierlo, «in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito».
La felicità del padrone per questa testimonianza d'amore è così profonda e radicale che gli fa rovesciare tutto il mondo.
«In verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se [...] li troverà così, beati loro!».
Beate e beati noi, se riusciamo a testimoniare a Dio, immenso presente amore, che noi siamo servi così attenti al suo amore da viverlo nella nostra vita ogni giorno, in attesa profonda del suo arrivo, per dargli la felicità del nostro amore alla sua presenza, che finalmente arriva per fare gioia e vita anche con noi. Beate e beati noi se lo testimoniamo nelle nostre vite che accolgono e aspettano il suo amore che arriva, ed a qualsiasi ora del giorno e della notte arrivi.
Aiutaci, Gesù, a realizzare il desiderio di Dio: veder vivere nelle nostre carni la felicità di amare la sua gioia, e di conoscere il suo amore incarnato anche in noi.
ciao r

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