La tua pace, Gesù,
Dovremo scrivere questo vangelo in alto nei nostri cuori, per farli spalti e bastioni della tua pace. Quella pace che ci divide da morte e male, quella pace che ci incendia d'amore per la vita e la felicità. Quella pace che vince la morte con la forza di un amore che si conosce verità libera, giustizia che ama e, quindi, libera chi ama.
Cioè? Che cosa significa, questo?
Ascoltiamo la tua vita, Gesù, perché qui c'è è Dio altissimo che ci parla d'amore, mentre ci ama e vive con noi. Con me.
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
L'amore è anche divisione. L'amore divide perché coinvolge le persone nelle intimità più profonde, perché ne cerca e ne esalta le libertà. Non si può amare se non nella libertà. Anzi. La sola libertà che abbiamo è proprio quella di amare, di fare amore tra noi e in mezzo a noi. Ma questa libertà di amore, che siamo e che tu ci regali, divide, perché non è mai 'uguale' per tutti. Ogni persona, ogni essere vivente, conosce la libertà a modo suo, nei suoi limiti e nelle sue capacità. Allora dobbiamo rispettare la libertà delle altre persone e creature attorno a noi, e questo per due ragioni decisive: far rispettare la nostra stessa libertà e far crescere l'amore nel mondo. Cioè farti vincere, Signore, affrettare il tuo ritorno da re mite e vittorioso. Perché tu sei amore, Gesù, e solo con l'amore puoi essere conosciuto e vissuto.
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