Agire come te,

Gesù, il più amato, il diletto.
Non è un problema di deleghe, ma di dono, di amore. Bisogna che ci teniamo pronti, ogni giorno e ogni notte, a ogni ora, perché "non sappiamo a quale ora viene il ladro" e «nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo». Non è una minaccia, è un consiglio di prudenza. Bisogna fare della propria vita qualcosa che non ci appartiene, perché la mia vita non è un bene mio, ma un dono immeritato, che ho ricevuto per la grandezza dell'amore Dio, che prende la mia vita nella sua vita per farne solo amore, così com'è Dio.
Ascoltiamo la tua vita, Gesù, che ci fa diventare parte della parola di Dio, cioè di te.
"Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo». Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».".
Bisogna dar conto della nostra vita, in ogni momento. Sapendo che noi non sappiamo, esattamente, che cosa davvero abbiamo fatto di tutti i doni e le grazie che abbiamo ricevuto da te e dall'altissimo amore. Personalmente vedo solo 'cose', situazioni e circostanze, in cui ho ricevuto regali e grazie, e per cui ti devo ringraziare, chiedendoti perdono perché non ho sempre usato al meglio ciò che mi hai regalato. Ma forse non è qui il punto che fa male della nostra relazione d'amore. Mi sembra che il punto dolente sia, in realtà, due situazioni dove ci troviamo spesso, ed entrambe con lo stesso valore di indicazione forte.
«Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Vieni come un ladro nella notte, a prenderti ciò che mi hai dato perché lo custodissi e ne facessi qualcosa di buono e di bello. Ma lo fai solo se la mia custodia dei tuoi beni non è attenta e premurosa.
«Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi».
Occuparsi delle altre vite che sono attorno a noi e ci sono state affidate, occuparsi dell'amore, che non viene mai meno, ma va sempre regalato e distribuito. Dobbiamo amare come ami te, nelle nostre vite così spezzate dentro i fatti del mondo, badando a dare il tuo cibo a tutte e tutti coloro che ti appartengono e che hanno bisogno di te. Perché nulla ci appartiene e per ciascuna cosa e vita siamo in debito con te.
Aiutaci ad amare come ami tu, Gesù, con la stessa attenzione e la cura di Dio, e questo non per evitare le percosse, ma per rendere felice il suo cuore d'amore.
ciao r

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