L'interesse verso di te,
Erode vuol sapere chi sei.
Certo, dicono di te molte, cose, alcune veramente incredibili. E così Erode si trova davanti a una realtà ignota e non sa cosa pensare e fare. Però vuol vederti. Ma tu sei diverso, sei una esperienza di Dio differente da ogni altro profeta o inviato da Dio a Israele e al mondo. Tu sei una realtà del tutto diversa. Allora che cosa vuole da te Erode, con il suo potere umano gestito da esseri umani? Ascoltiamo Luca che ci descrive l'interesse di un re corrotto e debole verso te, parola e amore di Dio altissimo.
"Il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.".
L'interesse di Erode è limitato al fatto che non devi disturbare il suo potere. Non ti conosce, ma forse ti vuole vedere perché le cose che dicono di te sono straordinarie e la sua curiosità lo spinge a cercarti. Ma diffida, comunque.
Il suo sguardo non va oltre il suo potere.
«Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?».
Non avrà risposte. Tu non appartieni al mondo, sei nel mondo come Dio incarnato, ma non gli appartieni. Il potere romano, più abile e astuto del mediocre potere corrotto di Erode tetrarca di Israele, cercherà di distruggerti e poi di corromperti, mettendoti a capo del mondo romano di cui l'imperatore è vertice. Ma tu, Gesù di Nàzaret, sei parola e amore di Dio, Dio incarnato, la bella notizia che Dio è vivo tra noi, proprio in mezzo a noi: sei libero e sei rimasto libero in ciascuno di questi duemila anni dalla tua nascita.
Sei la bella notizia che il regno di Dio è qui, vicino alle nostre vite, ci protegge dal male, ci toglie i nostri cuori di pietra e ci dona cuori di carne, capaci di vivere, amare, soffrire. Amen, Gesù.
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