La priorità
Che cosa significa, Gesù amore, "passare avanti nel regno di Dio"? Essere preferiti da Dio? oppure, meglio, riuscire ad stare in una posizione onesta e sincera, quando ci troveremo davanti alla grandezza dell'amore presente che è Dio, nudi del bene che abbiamo mancato e con le ferite dei "no" che invece abbiamo fatto e detto davanti alle Sue richieste d'amore?
Ascoltiamo questa tua parola, Gesù, perché è libertà donata al nostro egoismo, alle schiavitù del nostro egoismo affinché muoiano e così il nostro male di vita diventi amore grazie al fuoco della pienezza dell'amore Dio, questo fuoco che sei tu, Parola e regno di Dio tra di noi, Sposo delle nostre vite.
"Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: «Figlio, oggi va' a lavorare nella vigna». Ed egli rispose: «Non ne ho voglia». Ma poi si pentì e vi andò.
Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: «Sì, signore». Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?».
Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».".
La tua brevissima parabola è esemplare.
L'amore si fa, non si dice.
Il figlio che obbedisce al padre è quello che va a lavorare la vigna, nonostante il brusco 'no' detto alla richiesta di lavoro, non quello che dice 'sì' ma poi non va a lavorare. L'amore si fa, non si dice. L'amore agisce, non chiacchiera.
Per questo "usurai e puttane" ci precedono nel regno di Dio; cioè vengono accolti prima e con più prontezza di noi, perché sono senza intralci. Sono poveri d'amore e quel poco amore che hanno lo danno tutto, lo regalano integralmente. Sanno chi sono, per questo davanti a Giovanni che predica il pentimento «i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto».
Non hanno niente da difendere nelle loro vite, se non il loro bisogno d'amore, l'elemosina dell'amore, di qualche pezzo d'amore, fatta dentro gli stracci delle loro vite. Perché pentirsi è sapere di sé, delle proprie ferite, e quindi mettersi nelle mani di Dio perché ci rinnovi, ci guarisca, ci risani. Facendoci testimoni del suo amore, che possiamo dare gratuitamente a chiunque lo chieda, o ne abbia bisogno, perché gratuitamente lo riceviamo.
Ma questo è possibile solo se "andiamo a lavorare la vigna", e solo lo facciamo ogni volta che capita, che c'è bisogno. Nonostante tutti i 'no' che diciamo e facciamo.
Se raccogliamo in qualche modo possibile un derelitto che chiede elemosina, ma addormentandosi nei suoi stracci, seduto ai margini della città che lo ignora.
Per esempio.
Amare senza giudicare, senza fare valutazioni, senza usare criteri che ci giustifichino. Dio ci ama senza riserve e così dobbiamo amare noi. Ma possiamo farlo solo se siamo consapevoli di ciò che sono le nostre vite, non immersi nelle nostre ipocrisie e, quindi, nascosti al nostro stesso cuore.
«Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».
Quante e quanti di noi, Gesù, dopo Giovanni il battista e fino a noi oggi, fino a Francesco Vescovo di Roma, sono venuti «sulla via della giustizia»? Quante e quanti arrivano a noi percorrendo la via della giustizia, chiedendo pentimento e amore, e noi non crediamo che questo loro annuncio sia essenziale per noi, per le nostre vite che cercano il Volto di Dio? Infatti ci copriamo con questi nostri stracci rubati e ci illudiamo che ci nascondano. Ma invece siamo poveri e nudi, pieni di ferite orrende, mentre usurai e puttane sono vestiti dell'amore che danno, forse poco, ma anche se poco tutto vero e buono. Mai nascosto dall'ipocrisia che mente. E così loro possono arrivare subito al Volto di Dio, all'amore pieno.
Aiutaci ad amare, Gesù, nell'unico modo in cui è possibile fare amore: donando se stesse e se stessi con libertà e gioia, senza riserve. Come fai tu, Gesù di Nàzaret, Cristo Signore.
Commenti
Posta un commento