Vedere Dio,

vedere te, Gesù, l'amore Dio che vive tra noi.
Mi piace, Gesù, questo brano di Giovanni, perché è assente ogni tipo di propaganda e di lode. C'è solo una richiesta, assai semplice, che implica una sfida anche più semplice.
«Vieni e vedi».
Allora, Gesù, dacci la mano per farci venire accanto a te a sentire il sapore e il gusto dell'amore Dio che si offre e vince, solo offrendosi, solo amando. Aiutaci ad accogliere, per ascoltare, e ad ascoltare, per accogliere.
"Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».".
Il punto decisivo viene alla fine, e ci arriviamo subito.
Ma prima c'è il fatto che la sfida che facciamo su di te deve implicare solo te, Gesù, «colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Quando parliamo di te e invitiamo a conoscerti questo implica solo conoscere te, il figlio di Giuseppe di Nàzaret, il carpentiere e falegname, di cui parlano i quattro vangeli. Ma proprio qui troviamo ogni scetticismo, ciò che Giovanni mette bene in bocca a Natanaele / Bartolomeo.
«Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?» o "Nàzaret, dove? Dov'è Nàzaret?" si potrebbe anche replicare.
Qui, davanti allo scetticismo su di te,la nostra risposta deve essere sempre la stessa: «Vieni e vedi», perché solo così possiamo mostrare la bellezza, la felicità, la gioia, l'amore che troviamo nel frequentarti, in e con tutte le nostre differenze, quelle che esplodono e diventano cielo luminoso se accogliamo il tuo amore e lo facciamo vivere in noi.
Ecco, ti frequentiamo e così diventiamo amiche e amici, amanti, spose e sposi, a seconda delle nostre differenze e diversità, qui e ora, con le nostre frequentazioni reciproche nell'amore, troviamo subito quanto è vero ciò che di te dici a Natanaele / Bartolomeo che ti proclama figlio di Dio.
«Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste! [...] In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
La nostra preghiera quotidiana di te e con te è piena della relazione che abbiamo con "il cielo", e tutti i suoi angeli e le sue persone sante, ma attraverso di te che ti sei fatto strada perché Dio arrivi a noi e noi arriviamo a Dio. 
Aiutaci a percorrerti, Gesù, e, ancora di più, aiutaci ad accogliere chi arriva a noi dopo averti percorso, ottenendo pace e bellezza. Perché chi cammina sopra di te è facile che sia un angelo di Dio che si gode tutto l'amore Dio: tu, Gesù, figlio di Giuseppe il carpentiere, da Nàzaret di Galilea, Messia e re di Israele, figlio di Dio. 
L'amore vivente tra noi del Dio amore vivente.
ciao r

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