Vivere è
Sembra che qui ruoti tutto attorno a Giuseppe e al suo ruolo di padre e sposo. Giuseppe viene avvertito del pericolo che corre la sua famiglia, il bambino e quindi sua moglie, Maria, madre di Gesù, e quindi agisce. Giuseppe si muove subito e vanno tutti lontano, in Egitto, dove possono vivere tranquilli e dove non ci sono norme naziste contro chi migra per fuggire alla morte e salvare la propria vita e quella di chi è indifeso: Gesù, un bimbo di poche settimane e Maria, una giovanissima donna che ha appena partorito. Nient'altro, Gesù. Ma ascoltiamo con amore la voce di Matteo che ti racconta.
"I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio». Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».".
Che cos'è una "famiglia", Gesù? e perché la tua è "santa"?
Anche qui, in questa vicenda che solo Matteo racconta, non c'è nulla di straordinario e di miracoloso. Neppure i sogni di Giuseppe. Noi sogniamo e, nei momenti di preoccupazione e cura, sogniamo anche soluzioni, delle alternative al male da cui siamo circondate e circondati. Giuseppe sa di essere immerso nel male che è Erode, il grande nell'assassinio e nell'omicidio, e che sono anche le indifferenze e le paure di chi vive con lui e le vite che ama. Giuseppe è maschio, è "l'uomo", a lui tocca agire: andar via, migrare è la sconfitta del male che li nega. Gesù, tu sei portato: sei un cucciolo umano di poche settimane, indifeso e bisognoso di tutto, specie di tutto ciò che ti dà tua madre, non puoi agire da solo. Per te agiscono Maria, che ti è madre, e Giuseppe, che ti ha scelto pure se non sei figlio suo.
Matteo non fa una cronaca dettagliata, ma è ovvio che Giuseppe si consulta con Maria e decidono insieme. Per entrambi la scelta di fuggire è scegliere la vita che deve continuare.
Migrare significa vivere e 'vivere' è il nostro compito e dovere d'amore. Vivere significa 'scegliere la vita' contro la morte, scegliere e fare l'amore contro l'odio, decidere di amare, sempre e a ogni costo. Tu ci sei, sei nato, hai bisogno di tutto, sei un bimbo indifeso. Giuseppe e Maria ti scelgono e ti portano in Egitto. Scelgono di vivere e lo fanno subito. Senza esitare. La tua famiglia è 'santa', Gesù, perché ci sei tu e perché Maria, tua madre, è libera di amare e ama con tutta se stessa innanzitutto se stessa e, insieme e nello stesso momento, l'amore e le vite in cui e di cui vive.
A cominciare da te, frutto di un suo 'sì' audace e radicale.
Ma la tua famiglia è santa anche perché Giuseppe sa agire e fare senza tante storie, senza mettersi a fare politica, senza rivendicare, senza negarsi. Giuseppe ogni giorno sceglie l'amore che vive in Maria e in te, figlio suo perché non sei suo nella biologia, ma nel cuore e nella vita.
Aiutaci, Gesù, a fare sante le nostre vite e le nostre famiglie come fanno Giuseppe e Maria: scegliendo di amare.
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