Il vero mistero

è il bene che noi facciamo.
Nulla è più stupido del male che facciamo a noi e contro di noi quando decidiamo azioni contro i bisogni d'amore e di vita di chi ci circonda, le altre esistenze con cui e di cui viviamo.
Questo vangelo di Matteo ne è la migliore testimonianza. 
Infatti il tema che pone qui Matteo, Gesù, è la totale gratuità, la radicale indifferenza di chi regge il potere alle sofferenze umane che questa sua potenza umana comporta.
Magari questa strage non è avvenuta, è testimoniata solo qui da Matteo. Ma nulla nelle vicende umane, e sopratutto nel tipo di potere che esercitava Erode il grande, e come lui innumerevoli altri tiranni assassini, impedisce di pensare che sia potuto accadere. Anzi, sappiamo che è successo davvero moltissime volte. Sappiamo che ancora succede in Ucraina, in Kurdistan, in Tibet, e nei troppi posti dove l'imbecille male dell'essere umano esercita le sue azioni stupide e oscene.
Ma ascoltiamo il tuo Vangelo, Gesù, per sentire quella luce del bene e dell'amore che sei tu.
"I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio». Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa:  «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più».".
Cosa fare quando il male ci colpisce?
Andare via, migrare, cercare ospitalità altrove, in terre meno tormentate dalla malvagità umana. Per questo accogliere migranti è sempre accogliere Dio nelle proprie vite e nelle proprie case. Perché anche Dio, il Dio che si è fatto bambino e che sei tu, Gesù, è stato migrante e questo ci ricorda che i migranti occorre accoglierli. Ma anche perché può capitare a noi di dover fuggire dalle nostre terre e dai nostri paesi. Allora, se abbiamo accolto, saremo accolti, se non abbiamo accolto non saremo accolti. Ma sopratutto perché è una risposta concreta, di bene e d'amore, al male che vien fatto.
Allora, come rispondere al male che ci colpisce?
Facendo il bene, questo concreto bene che posso fare qui e ora, per quanto piccolo sia. Chiedendoti aiuto, Gesù, maestro amico Signore e sposo, perché il tuo amore mi riempia della capacità di fare il bene sempre. Anche nell'inferno del male umano e delle sue stupide ferocie.
ciao r

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