Il mistero
Bisognerebbe che ciascuna e ciascuno di noi facesse esattamente come Maria, tua mamma, che "custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore".
Giuseppe è chiamato uomo del silenzio, ma non è che Maria chiacchieri chissà quanto. Dice pochissime cose e le dice con enormi silenzi alle spalle. Silenzi carichi d'amore. Come il suo 'sì' a Dio per tramite dell'angelo Gabriele. Ci sono qualcosa come 15 anni di ascolto, preghiera, lavoro, attenzione di un essere umano femmina che cresce e si dispone a una certa vita, cui si prepara ed è preparata, vita che viene totalmente sconvolta da quel suo 'sì'. Come il fatto che è madre, cioè ha un rapporto fisico e spirituale con quel bambino di cui le dicono cose strane e straordinarie, ma che per lei è solo un esserino bello e attento, a cui occorre dare tutto: cibo, pulizia, attenzione, gioco, sonno, parole.
In questo contesto di silenzi, preghiere, attenzioni, ascolti il fatto che i pastori vadano a vedere il bambino e portino doni, poveri doni da pastori salariati e servi, non è rilevante. Sono pastori, gente di malaffare, forse pure ubriachi. Chissà cosa hanno visto! Noi lo sappiamo e ci crediamo: hanno visto una madre vicina al figlio appena nato, avvolto in fasce, deposto in una mangiatoia. E con accanto un uomo che sorveglia tutto.
Chissà quante ce n'erano donne così, in Palestina e Israele.
"[I pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo.".
A Betlemme di Giuda, che non è la più piccola delle città di
Giuda, ma è quella cui viene preannunciato l'arrivo del Messia. E che cosa fai? Nulla di strano: vivi e ti fai insegnare (ti fai 'imparare', dicono in Sardegna, ed è bello) la vita da Maria, tua madre. Adesso che sei appena nato dipendi totalmente da lei. Poi arriverà anche Giuseppe. Ma dopo, quando sei più grande.
Giuda, ma è quella cui viene preannunciato l'arrivo del Messia. E che cosa fai? Nulla di strano: vivi e ti fai insegnare (ti fai 'imparare', dicono in Sardegna, ed è bello) la vita da Maria, tua madre. Adesso che sei appena nato dipendi totalmente da lei. Poi arriverà anche Giuseppe. Ma dopo, quando sei più grande.
Non è un mistero così particolare, Gesù mio. Quanti erano i bimbi come te, in quei tuoi giorni, in Palestina e Israele?
Il mistero sei tu, perché proprio tu, quel bambino bello e attento, che mangia, borbotta, gioca, guarda e impara, tu sarai, trent'anni dopo, il 'compimento di Israele', colui che realizza e compie le promesse di Dio al suo popolo. Il messia e re di Israele. E Maria, tua madre, sarà chiamata per questa ragione, "madre di Dio", la theotokos.
Quindi il mistero è l'amore. Tu, che sei il figlio, l'agnello che Dio altissimo riversa su di noi in te e con te, Verbo incarnato. Tu sei la parola d'amore più intensa è piena che l'amante possa riversare e donare all'amata: la propria vita donata come nutrimento e vita all'amata perché possa vivere della stessa vita dell'amante. Però come scelta libera, come amore che deve fare tutti i passi e le scelte delle vite del mondo. Amare, nutrirsi, ricevere amore, donare amore.
Per questo il silenzio accogliente e attento di Maria è un esempio e un dono: perché si fa nutrire anche da ciò che non capisce e non può accettare. Come la morte di altri bambini innocenti in cambio e in nome di Gesù. Come la tua morte in croce. Come la vita, che non dà spiegazioni.
Aiutaci a custodirti nel nostro cuore, Gesù, in un silenzio libero, privo di sospetti. Come faceva Maria di Nàzaret, tua mamma, madre di Dio.
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