L'esperienza

del tuo sorriso, Gesù, è stata sconvolgente.
Ma che cos'è che ha costretto (o indotto, o spinto) duemila anni fa un gruppetto molto confuso di persone israelite, maschi e femmine insieme (tra l'altro, e per crescere la confusione) a restare insieme per tramandare, cioè per raccontare e testimoniare che tu sei vissuto con loro e loro hanno bevuto e mangiato la tua parola, e poi la tua carne?
La risposta teologica a cui credo con semplicità, come credo alla ricchissima molteplicità delle vite esistenti nel mondo, è la tua resurrezione dai morti e la successiva e necessaria "pentecoste"; cioè l'arrivo dello Spirito santo tra noi.
Ma c'è anche una risposta umana, lo so; c'è una esperienza umana di te che ha inciso le vite di chi ti ha conosciuto e seguito. Ciò che loro hanno visto e toccato, che ha inciso e ferito le loro carni senza alcuna possibilità di guarigione, se non in te. Questa esperienza umana di te è il tuo sorriso.
Ascoltiamo la parola della tua vita che ci sorride.
"In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».".
Eri felice. È stato un momento di felicità completa perché hai sentito, hai visto e conosciuto nel tuo cuore e nella tua carne, che D** Altissima Potenza, viveva in te e con te perché approvava, totalmente e radicalmente, la tua vita donata, così come tu la donavi, a loro e a noi. Le tue amiche e i tuoi amici hanno visto quel tuo sorriso e si sono fatti bruciare dalla tua felicità. Così sei arrivato fino a me.
In te e con te, nella carne e nel sangue della tua vita donata, Gesù, D** Padre Madre ha nascosto ai sapienti e ai dotti l'amore e l'ha regalato, l'ha fatto e lo fa conoscere a chi è piccola, piccolo nel mondo. Ma il cuore di questo amore donato con larghezza e generosità a chi è piccola e piccolo, è proprio la relazione tra te, Gesù di Nàzaret, figlio di Maria di Nàzaret, e il D** di Abramo, Isacco, Giacobbe che tu chiami Padre e ti è anche Madre.
«Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
Qui c'è felicità. L'amore ci è stato donato, ha vissuto e vive tra noi, perché noi non vivessimo più senza amore. Ciò che molti hanno desiderato e desiderano, noi lo gustiamo e vediamo ogni giorno, è ciò di cui ci nutriamo. Tu, Gesù di Nàzaret, figlio dell'uomo, figlio di Dio, sposo maestro amico.
Mio Signore.
Aiutaci a donarti, Gesù, perché non ci appartieni, non sei nostro, ma di chiunque ha bisogno di vivere l'amore per amare.
ciao r

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