Gerusalemme:

il simbolo e la pietra.
In questo episodio tutto ruota attorno a te e a Gerusalemme, Gesù. La tua innocenza incontra le malizie del mondo e si scontra con esse, per convertirle. Oppure sembra che le ignori, ma, così, ti consegni ad esse e ti metti nelle loro mani: le ami, perché ci ami anche e proprio nelle nostre malizie che vuoi convertire al tuo amore. La tua innocenza non si rassegna al male, e lo vince solo grazie a questo amore che sei tu e che doni spontaneamente, perché è il senso e lo scopo per cui sei venuto al mondo. Ascoltiamo la tua vita.
"In quel momento si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere». Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme”. Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”».".
Gerusalemme è pietra.
Come tutte le città è "pietra", materiali usati da umani per trasformare le loro carni e il loro sangue in edifici che li proteggano e li rappresentino.
Come tutte le città, Gerusalemme è anche simboli, simboli complessi e diversi ma che, nel suo caso, indicano tutti D**, la Pienezza Innominabile dell'amore, di ogni amore presente e vivo tra di noi e nelle nostre storie.
Con queste realtà ti incontri e ti scontri, le scegli perché sei venuto per noi. Sento che la tua innocenza sceglie (anche!) le malizie del mondo e si lascia abbracciare da esse. A iniziare da quelle di Erode, che ignori perché sai che contro te non può nulla e tu, poi, con "le volpi" davvero non hai molto a che fare. 
Devi andare a Gerusalemme e ci andrai, perché è lì che vinci.
«Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”».
In realtà non ci abbandoni.
Resti, sei "Dio è con noi" e ci salvi; però ci fai vedere che, senza te, siamo preda della morte, inflitta e subìta. Non ci abbandoni perché la tua innocenza è questo tuo amore che ci trasforma in amore, scegliendo e accettando ciò che siamo, cioè passando per le nostre malizie e i nostri nascondigli. Solo così ci converti in amore e in attesa, fervente e piena di speranza, del tuo ritorno, che sarà insieme alla gloria di tutti i tuoi testimoni morti nel segno continuo delle nostre violenze. Gerusalemme, città di pietra oggi "abbandonata a noi", è proprio il simbolo più forte di questo tuo ritorno.
Vieni, Signore Gesù, vieni presto, e porta con te il grido di tutte le vittime, specie di quelle inermi e indifese, che gridano davanti al Trono di D**. Aiutaci a farti tornare.
ciao r

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