L'ascolto obbediente,

la vita abbondante.
Tutto ruota attorno a te, attorno alla parola che spargi e semini con libertà e generosità. L'hai appena detto con la parabola del seminatore, che è così trasparente da spingere i tuoi discepoli a chiedere perché usi parabole, parlando alle persone che ti seguono e ti cercano.
La tua risposta, Gesù, è stupenda e chiede molta attenzione di cuore e carne: chiede alle nostre vite di orientarsi a te.
"Allora i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice:
“Udrete, sì, ma non comprenderete,
guarderete, sì, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,
sono diventati duri di orecchi
e hanno chiuso gli occhi,
perché non vedano con gli occhi,
non ascoltino con gli orecchi
e non comprendano con il cuore
e non si convertano e io li guarisca!”.
Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!».".
Cinque verbi, due coppie e uno riassuntivo.
Guardare e vedere, udire e ascoltare, comprendere o capire.
Le parabole consentono a chi sente la tua voce di ascoltare ciò che dici, cioè di comprenderlo o capirlo, oppure no. Danno la possibilità di vederti, oppure soltanto guardarti. Solo chi ascolta decide che terreno vuol essere per accogliere il tuo seme; infatti non è il tuo seme che decide com'è il terreno in cui cade. La stessa cosa è guardarti dare la vista a un cieco, risanare un paralitico o guarire un lebbroso, anche toccando e sempre pregando, ma senza vedere che cosa succede, senza scorgere Dio nei tuoi gesti.
La parabola ci consente di diventare ascolto profondo e visione acuta e dettagliata di te, Gesù di Nàzaret, figlio dell'uomo e figlio di Dio; cioè le parabole ci mettono in una condizione di ascolto profondo - con tutta la nostra vita e la nostra carne - dei desideri che Dio Pienezza d'amore è per noi, è con me. Ciò che con imprudenza e incertezza di sguardo chiamiamo "Volontà di Dio", che poi è solo il Suo Amore che vive in me e mi chiede di essere amato.
Per questo, davvero «beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano», perché tu sei libertà di amare che cade in noi e fruttifica, pure se siamo terra sbagliata: basta chiederti aiuto e mandi amiche e amici per lavorare il nostro terreno di sassi e rovi, e farlo adatto a darti frutto. Amando.
ciao r

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