La scelta per

te, Gesù, per l'Amore pieno e infinito che è D** Padre Madre.
C'è davvero pochissimo da dire e scrivere su questo Vangelo, Gesù, e c'è invece tantissimo da fare. Questo è l'amore: fare e non dire, perché l'amore si fa e non si dice con parole di orgoglio, come queste mie di cui e per cui ti chiedo perdono. Mi sembra che siamo abilissimi a fare il contrario di ciò che fai vedere e ci chiedi: amare continuamente e in ogni circostanza, amare ogni essere vivente, amare ogni essere umano sempre e ovunque.
Ascoltiamo e accogliamo la tua vita che ci "impara" l'amore.
"E molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».".
Fai una domanda a Marta, quindi a noi. 
Marta ti dice che non c'eri quando il fratello è morto, ma sa «che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà».
Tu reagisci con una domanda molto dura, una di quelle domande cui si può rispondere solo con l'intera nostra esistenza.
«Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?».
Sì, Gesù, per ora sì.
Sì, io so che sei risurrezione e vita e, così, so che credere in te significa vivere in eterno. Vivere con te nella Casa di D**, ma a cominciare dagli anni di queste nostre esistenze intrise di fatiche e bellezze. Lo so da quando ti sei messo in mezzo e intorno all'ultimo abbraccio tra me e Sebastiana che moriva, per cambiarlo in te, «la risurrezione e la vita». 
Da quella notte alle prime ore del 04 ottobre 2006 so che sei l'amore che vive e, quindi, ogni giorno va fatto nelle povere circostanze in cui operiamo, un amore che riusciamo a fare solo se ci aiuti, liberandoci da orgogli e presunzioni.
Così impariamo come si fa l'amore solo amando con te, con quell'amore che vive sempre, amando.
ciao r

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