Il Regno

c'è, arriva, e bisogna comprare a prezzo di vita.
Non so se devo interpretare queste due parabole, che oltretutto sono di una semplicità clamorosa, perfino difficile e dura, ostica. So che devo passare attraverso di te, per la tua vita e con la tua vita e vivere la mia nella tua vita.
Per farlo serve ascoltarti, accogliere la tua bella notizia.
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».
In queste due parabole la prima cosa clamorosa, per me, è il fatto che non c'è nessun "diritto" al Regno dei cieli. Per te, Gesù, c'è la Legge, l'Insegnamento che D** Altissimo ci dona per vivere bene, scritto nei comandamenti, le dodici parole date nel Sinai a Mosè e a Israele, su cui scegliere la vita per farla come D** vuole. La Legge è il segno di Israele, ciò che decide e regola la vita di ogni buon israelita.
Tu presenti il Regno dei cieli come scelta, quella decisione che cambia la vita. Così il Regno è libertà, una libertà che prende la vita nel profondo, la cambia, libertà che bisogna scegliere e volere, sperare nelle realtà dell'esistenza.
«Il regno dei cieli è [...] un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va [...] Il regno dei cieli è [...] un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va [...]».
L'uomo sa scavare un campo, lo sa lavorare: o è così o non trova nessun tesoro perché quel terreno resta muto e sordo. Invece quell'uomo è contadino, sa lavorare un campo, lo sa aprire, scavare, lo sa ascoltare e trova il tesoro. Allora va e investe in questo tesoro la sua vita.
Lo stesso per il mercante di perle. Conosce le perle, sa dove trovare le migliori, le più belle, le compre e le scambia. Questa è la sua vita. Poi "la" trova. Finalmente è davanti a "quella" perla che sperava di trovare, e che vuole avere. Così decide, «va, vende tutti i suoi averi e la compra».
Il prezzo del regno è la vita, per questo non lo si può comperare a caso, per fortuna. O lo si lavora tutti i giorni o non lo riconosciamo e non possiamo acquistarlo.
Non è un diritto. Regno dei cieli è amore, libertà di amare.
È un'esperienza che va fatta ogni giorno, lavorando e faticando la terra, trafficando e conoscendo sempre meglio le perle. Solo faticando e trafficando l'amore ogni giorno posso trovare il Regno: questa tua Parola, Gesù, che mi dona la semplice certezza che Dio mi ama, non mi abbandona mai, vive in me. Quindi anch'io posso amare. Per questa certezza cedo tutta la mia vita: poterti amare, farmi amare.
ciao r

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