Dare gioia

è il senso della nostra vita: fare insieme amore e libertà.
«Chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». 
Gesù, tu sei lo Sposo, il Re, il Regno, il Signore, il Maestro, l'Amico, sei l'Agnello sgozzato che ci invita alle sue nozze con noi, sei l'Altare, l'Offerta, il Sacerdote unico e solo (secondo il modo di Melkisedek che dice il salmo 110) che celebra se stesso, te, Gesù di Nàzaret, come l'immenso e infinito dono d'amore di Dio per noi, umane e umani, sopratutto per me, misero esempio d'uomo carico di peccati.
Tu sei Parola di Dio, l'amore che libera, ma non sei «giudice o mediatore sopra di noi».
Impariamo da te questa Parola di Dio, Gesù, facendo fare silenzio alle nostre paure, liberandoci dai pesi dei nostri timori e donandoci a te, vita amore felicità.
Ascoltiamo, allora, accoglienti.
"Uno della folla gli disse: «Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell'abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: «Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così - disse -: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!». Ma Dio gli disse: «Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?». Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».".
Al centro delle nostre paure c'è la "cupidigia": l'avidità sfrenata, che non conosce limiti o etiche, la volontà di possesso pieno, proprietà esclusiva di ciò che desideriamo.
«Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell'abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
L'esempio che fai è semplice e chiaro, Gesù.
La nostra unica ricchezza è ciò che abbiamo donato, fosse anche solo la cipolla di cui racconta Dostoevskij. Se non siamo avidi, anche quella sola cipolla ci salva, e salva pure tutto l'inferno, se non siamo presi dalle paure dell'avidità e ci fidiamo di Dio Amore. Quindi servono a niente i giganteschi granai costruiti dallo spietato sfruttamento del lavoro umano e dalla rapina di case, terre, matrie e patrie altrui.
Mi viene il desiderio di applicare il tuo monito («fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia») a questa prossima campagna elettorale che sta partendo in Italia, perché c'è cupidigia anche di voti e di consenso elettorale, c'è in politica democratica anche una volontà di possesso che rapina il voto lavorando sulle nostre paure e sui nostri risentimenti. Personalmente darò il voto a chi parlerà in questa campagna elettorale con mitezza e onestà, senza imbrogliare e arruffare la discussione con paure che tutte e tutti abbiamo.
Ma posso farlo solo se ti chiedo aiuto: vieni, Gesù, a liberarmi dalle mie cupidigie e aiutami ad affidare la mia vita alle tue mani d'amore, che mi fanno libero, amante amato.
Gloria e gioia a te, Gesù Signore, a D** Madre Padre, allo Spirito santo che ci unisce nel farci dono d'amore. Amen amen.
ciao r


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