Il profumo
Maria testimonia pubblicamente la sua passione per te, Gesù, massaggiando i tuoi piedi con olio di nardo e asciugandoli con i suoi capelli. Una scena così oggi ci scandalizzerebbe e in questa maniera, infatti, è successo al tuo tempo. Ma Maria non teme il mondo, ama te con tutta la sua vita e lo mostra, coinvolgendo la sua vita con te, con la tua vita, con la tua carne, come una schiava col suo amato padrone. Tu accetti quel dono di Maria e gli dai un senso che per Maria non c'era: è l'olio per la tua sepoltura. Così unisci la passione di Maria alla tua passione per noi, alla tua via d'amore percorsa per ciascuna e ciascuno di noi, per liberarci all'amore, a ogni gesto d'amore. Ascoltiamo la tua vita, Gesù, è preziosa.
"Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me». Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.".
C'è poco da dire. C'è molto da fare, invece, per lavare, sanare, curare, profumare i piedi di tutte le persone derelitte, sconvolte, offese, ferite che sono tra noi e arrivano fino a noi vivendo strade di dolore e sangue. C'è che l'ha fatto e lo fa e sono azioni che, qualcuno, vuole condannare penalmente perché aiuto umano a chi soffre. Infatti dare amore è, sempre più, un reato. Maria di Betania ignora la condanna del mondo e tu la confermi con la tua vita intera.
«Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
In questa settimana, Gesù, ripercorriamo la tua passione, morte e risurrezione per ricordarci, anche, che tu sei sempre tra noi nei "poveri", in quei "pitocchi", che hanno perso la vita o la stanno perdendo nei disastri causati dal nostro male. Ciò da cui ci liberi, Signore, con tutta la tua realtà di carne e sangue e nel vertice immenso di questa tua settimana santa, dove ti offri come Agnello mite a quel sacrificio di espiazione delle nostre colpe che noi vogliamo dare, pretendiamo di dare al Dio che ama e perdona.
Tu, Gesù, sei questo amore di Dio incarnato, venuto tra noi per amarci, una a uno. Aiutaci ad accoglierti come Maria di Betania: pubblicamente, compromettendoci con te, profumando i tuoi piedi e la tua carne con il nostro amore, col profumo della nostra vita che si dona al dono della tua vita.
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