Realtà che

sana e libera è il tuo amore, Gesù, una preghiera di carne.
C'è il dolore e la disperazione di un padre. Probabilmente ha già provato di tutto e niente è servito: il figlio è sempre in uno stato di morte nella vita, preda di un demone feroce. Viene anche da te, ma i tuoi discepoli non sanno aiutarlo. Arrivi, finalmente, e quel padre ferito spera ancora, ma è scettico. Troppi dolori e delusioni ha passato: «Se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». La tua risposta, Gesù, non è un rimprovero, ma una richiesta di aiuto: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». La replica di quel padre è la forma più elementare di preghiera, nel suo livello più forte, dove sincerità e bisogno si danno la mano e raggiungono Dio, che non desidera altro che di essere raggiunto: «Credo; aiuta la mia incredulità!». Ascoltiamo in sincerità e bisogno.
"[Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro.
E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono.
Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall'infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!».
Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».".
Quando ci chiediamo che cos'è la preghiera dobbiamo venire qui, da questo padre ferito, che ti offre la sua incredulità pur di guarire il figlio, come da quella madre siro-fenicia che si riconosce cagna e non figlia, perché sa che solo tu sani e guarisci la sua figliola che muore.
Bisogno, sincerità, franchezza, fiducia.
Ma ciò che colpisce il mio cuore e lo ferisce profondamente è la frase con cui concludi e dai un senso a ciò che è accaduto, quando i tuoi amici chiedono perché hanno fallito: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».
Siamo pieni di feroci demoni, ciechi sordi muti, che ci affliggono con mille forme di morte. Non li elenco perché li conosci meglio di me, ma tu aiuta il mio poco amore, storto e debole, e fanne un tuo strumento che collabori a farti cacciar via da noi quei demoni che uccidono nella sordità, nelle tenebre, nelle incapacità a parlare, e così ci spingono a odiare. Tu sei amore offerto in dono. Credo! credo che sei amore, ma aiuta la mia incredulità e fammi preghiera continua.
ciao r

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