La libertà di

amare è fare lo sradicamento e la distruzione di ogni male.
Da poco più di un centinaio di anni si parla del tuo messaggio, Gesù, come di una rivoluzione. Non è così e non lo è in modo molto radicale. Tu non proponi alcun mutamento sociale, alcun cambiamento di ottica e di modo di decisione nella politica e nelle realtà sociali. 
Tu ci chiedi una cosa assai più semplice ma, umanamente e antropologicamente, molto difficile. Anzi, direi impossibile, ma tu la proponi e ci chiedi di farla, quindi la reputi possibile e, anzi, necessaria: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso».
Dobbiamo amare e amarci come tu ci hai amato e ci ami, come Dio ama nella sua realtà, piena e potente d'amore. Facile, lo capisco subito, e anche una bambina piccola lo intende.
Ma come ama Dio? Come sono la qualità e la quantità dell'amore di Dio che ci proponi? Per dircelo, per farcelo vedere hai impegnato tutto te stesso e, allora, dobbiamo ascoltare la tua voce che racconta la tua vita e le tue parole, quelle con cui narri Dio e descrivi Chi abita una luce inaccessibile, che noi non conosciamo. In te viviamo questo Dio e scopriamo che è, appunto, libertà di amare, amore personale e intimo che impregna di sé ogni esistenza e la fa libera. Ascoltiamo, allora, in silenzio e con cuore docile.
«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro.
Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.
Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Sei impossibile, Gesù. Anzi, sei molto possibile, perfino facile. Parli a noi che ascoltiamo, senza chiedere garanzie, ti basta che siamo qui e ti stiamo seguendo. Chissà perché ti seguiamo, ma a te non interessa. Basta che siamo qui e ti ascoltiamo e subito ci inviti a sovvertire ogni logica umana, anche solo quella della più immediata sopravvivenza: «amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male» e poco più avanti ricordi che il Dio di cui parli è «benevolo verso gli ingrati e i malvagi». E noi buoni?
Sorridi e non rispondi e mi ricordo del tuo amico, il filosofo Nietzsche, che ha lottato con te tutta la vita, ha perso, e per questo adesso è tuo amico. Forse me lo rammenti tu, per tutta la sua fatica circa il risentimento, e la quasi inutilità di questa fatica filosofica. 
Mi chiedi un cuore docile. Ci provo.
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato».
Ci chiedi di essere libere e liberi, così capaci di libertà da scegliere quel Dio che toglie dal male, libera dall'angoscia e dalla schiavitù del male, e attraverso questa libertà, che poi è la scelta di amare sempre e comunque, tu proponi e chiedi di accoglierti nelle nostre case di carne e sangue, e non solo te, Gesù di Nàzaret, il Cristo di Dio, ma Dio Trinità in tutta la sua pienezza, così che l'intero l'amore che ci regali in cibo e nutrimento, vada disperso, donato, perduto, dato via, rubato, regalato e a noi, che viviamo con te nelle nostre carni, nulla resti, se non te che dormi nel nostro cuore reso finalmente docile dal tuo amore affilato.
Non so farlo, Amico mio, Sposo Gesù; ma so che tu fai bene ogni cosa e so anche che nulla è impossibile a Dio.
Svuotami da ogni cosa mia, Gesù, da ogni proprietà, liberami da ogni risentimento e passione, lasciami vuoto e nudo, così che possa vivere nei desideri di Dio e, grazie a Dio, sapermi capace di essere solo amore. Amen amen, Gesù, amen.
ciao r

Commenti

Post popolari in questo blog

AVVISO importante ALLE LETTRICI E AI LETTORI

La vita, Gesù,

Adesso è il tempo (su "Perfct days" di Wim Wenders)