Amore è

bellezza, ma bisogna amare oltre l'esperienza della bellezza.
Un giorno prendi i tuoi amici più intimi, Pietro, Giacomo e Giovanni, e li porti a una grande esperienza di bellezza. Anzi, alla esperienza di bellezza: vedere Dio. Loro vedono una luce nell'ombra che la copre e la mostra. Vedono qualcosa intorno a Dio: vedono te come bellezza viva e reale della Presenza che compie in te la storia d'amore tra Israele e Dio.
La bellezza è la forma fisica dell'amore, la sua realtà più forte nel mondo di carne e corpi in cui viviamo. Ma non ci basta, perché ci servi tu, Gesù, nella tua parola che salva, parola da ascoltare e vivere con tutta la carne e il sangue.
"Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elìa con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
E lo interrogavano: «Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Egli rispose loro: «Sì, prima viene Elìa e ristabilisce ogni cosa; ma, come sta scritto del Figlio dell’uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. Io però vi dico che Elìa è già venuto e gli hanno fatto quello che hanno voluto, come sta scritto di lui».".
Gesù, tu sei l'amato, il più amato. Tu sei l'essere vivente di cui Dio, Pienezza d'Amore, è radicalmente e totalmente innamorato da "prima che il Mondo fosse". Tu sei l'amore di Dio che ci è stato regalato. Possiamo fare di te ciò che vogliamo, e l'abbiamo fatto e lo facciamo.
Ma Dio ci chiede di fare qualcosa di molto preciso, per te con te in te: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».
Ti dobbiamo ascoltare e per farlo dobbiamo viverti, con occhi e orecchie e cuori bene aperti da qualche esperienza della tua bellezza, ma non possiamo farlo nel monte Tabor, dentro quelle nostre esperienze di bellezza, ma nelle realtà del Mondo, dove «Elìa è già venuto e gli hanno fatto quello che hanno voluto» e lo stesso è successo a te, com'è successo e succede a miriadi di esseri umani, non innocenti ma inermi, che sono travolti dai nostri miserabili egoismi, stupidi ciechi a ogni bellezza.
Aiutaci, Gesù, perché solo condividendo e spezzando te, carne sangue parola, tra gli esseri umani facciamo in modo che la tua risurrezione dai morti, il tuo "stare alla destra di Dio", sia quell'esperienza di bellezza che cura, risana, salva, dona la vita, libera, in ogni realtà di ciascun amore.
ciao r

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