L'umiltà che si teme
In fondo è solo un episodio evangelico, famoso. In moltissime occasioni delle nostre vite ci sembra che tu dormi, Gesù; la maggior parte delle volte gridiamo e ci agitiamo perché vogliamo svegliarti. Talvolta, come la tua Teresina di Lisieux, ti lasciamo dormire, perché ci basta che tu stia con noi, nelle nostre tempeste, anche dormendo. E poi, se dormi, qualche buona ragione ce l'hai e non è giusto svegliarti.
Ma oggi mi suoni una corda diversa, Amico Gesù, e provo a seguirla, lasciandomi essere strumento della tua abilità a suonarmi e farmi vibrare di te e del tuo amore. Ascoltando.
"Venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all'altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».".
Eri uno di loro. Mangiavi con loro, camminavi con loro, parlavi con loro, ti vestivi come loro. Poi facevi guarigioni incredibili e insegnavi come nessun scriba, nessun insegnante sa fare. Avevi ed eri, hai e sei un'autorità che libera e porta a far liberare perché il tuo insegnamento è la Parola che coincide con la vita e la libera. Ma queste due cose esistevano nel tuo essere come loro, con cui mangiavi, camminavi, ti stancavi. Dormivi. Così come loro che hanno paura della tempesta e ti vogliono coinvolgere nella loro paura. Ma tu non sei soltanto come loro.
Così calmi vento e acque, solo dicendo loro di calmarsi, e vieni obbedito. Li rimproveri: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Sì, Signore Gesù, non hanno fede, e la paura prova la loro mancanza di fede in te: sei uno di loro, la tempesta sommerge pure te, non li puoi salvare.
Invece li salvi, e li rimproveri. Qui loro hanno timore, un "grande timore". Perché questo timore? Per la dimostrazione di potenza? certo, ma anche per la dimostrazione di un Dio che si fa presente tra noi nella sua potenza manifestata nell'umiltà di essere "uno come noi", uno che dorme, proprio come noi.
La Potenza di Dio, Altissimo Amore, esiste e permane tra noi nell'umiltà di farsi dono di carne, sangue, passioni, e ci chiede la fede, la fiducia in quest'amore sempre vivente. Anche quando ci sembra che tu dormi. Per lasciare che tu ci faccia come te, umili, piccole, potenti fonti d'amore che, anche se dormono, non smettono mai di amare.
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