Le meraviglie

del dono dell'amore.
Episodio straordinario, Gesù, e non per la tua azione di guarigione, ma per l'insieme di reazioni che il tuo amore attivo provoca e determina. L'amore ha sempre conseguenze, dovremo ricordarcene sempre, che sono capaci di provocare altro amore, in una catena stupenda che non si ferma, mai. Ascoltiamo che cosa succede con la tua sovranità nell'amare.
"Gesù e i suoi discepoli giunsero all'altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese. C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare. I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all'indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio. Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.".
Subito.
L'indemoniato, viene subito da te. La legione che lo possiede non esita, sa chi colui che è che è sbarcato in quelle rive e corre a riconoscerti, a supplicarti.
Subito.
Ma tutto l'episodio è segnato dalla rapidità e prontezza con cui accadono le tue azioni e le reazioni conseguenti.
A questo "subito" si aggiunge un altro elemento: tutti ti pregano per qualcosa, che non sembra sempre buono. Tu accogli tutte queste preghiere, anche se non sono sempre buone, e respingi l'unica preghiera che sembra buona.
Arrivi, l'indemoniato ti compare davanti, con le sue pietre, suppongo, e senza chiederti niente. Tu lo risani, ma legione resiste e ti prega di poter restare da quelle parti. Li accontenti e loro massacrano un branco di duemila maiali. I mandriani fuggono e vanno ad avvertire i loro padroni. Quelli arrivano, vedono il loro indemoniato, il loro "pazzo del villaggio", "seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura". Il tuo amore gli fa paura, e così, dominati da questa paura, ti chiedono di andartene e tu, subito, li accontenti.
Ecco. Questa paura mi colpisce.
Hanno paura di te che guarisci, e pure ogni malattia, anche quelle che ci mettono totalmente nelle mani del male e ci fanno dominio di diavoli cattivi. La tua sovranità sul male, che legione riconosce subito e non contesta, è così ampia e forte che fa paura a tutti.
No. Non a tutti.
Al tuo nuovo amico risanato non fai paura. Anzi, ti vuole seguire ovunque vai e ti supplica per questo. Ma a lui dici di no. A lui dai un altro compito. Ti fai seguire, certo, ma in un altro modo, non fisicamente: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te».
Ne sono certo, lo vedo: il tuo nuovo amico ha sorriso, ti ha guardato, s'è impresso nel cuore il tuo viso, ha raccolto un sasso, uno dei suoi, magari ancora con il suo sangue sopra, ed è andato, via, in giro per la Decapoli, a parlare di te e di Dio tuo Padre, di quell'amore che siete, e di come l'ha trovato e risanato. A raccontare che tu sei il re d'amore e niente resiste alla tua sovranità. 
A dire che l'amore c'è e ha già vinto.
ciao r

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