Mangiare la vita

farsi mangiare dalla vita, gustare l'amore.
Come facciamo a sapere la tua libertà, Gesù, a gustarne sapori e piaceri così intrisi, troppo spesso, dei nostri dolori e schiavitù? Come possiamo avere il sale del tuo amore, così da distribuirlo gratuitamente a tutte le vite che ne hanno bisogno? Come possiamo essere la buona terra che ti rende il 30, il 60, il cento per uno? Come ci riesce di essere i tralci che l'Agricoltore cura, potando, tagliando innestando, che fanno meravigliosi grappoli d'uva? 
Gustando la vita mangiandoti e bevendoti, per nutrirci di te.
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Gesù, vorrei essere capace di avere "timore di Dio", anzi, di vivere ed essere ogni istante della mia esistenza il più radicale e forte "timore di Dio" in cui tu, Sposo Amico Gesù, sei capace di farmi restare vivo, amandomi e amandoci.
Lo penso e lo temo ogni volta che mi trovo dentro questa tua parola, così bella e liberante.
«In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
La "gloria di Dio" (e qualunque cosa sia è molto più di quanto il Mondo contiene) è che questo piccolo e storto tralcio della Sua meravigliosa vite, che sono io, produca "molto frutto" e lo faccia proprio perché sono unito alla Sua Realtà con te e in te, Gesù di Nàzaret. Magari qualcosa farò, ma è chiaro che non ho alcun merito, ma ce l'hai solo tu, Amico Signore. 
Ma è anche chiaro che se non produco frutto io manco alla "gloria di Dio" e a questa, quindi, manca qualcosa che non so - che io non posso sapere, oggi, nella mia condizione attuale - quant'è importante per "completare" la "gloria di Dio". Dio mi perderebbe. Non so altro, ma so che nessun inferno sarebbe capace di contenere e bruciare il mio dolore per questa perdita, Signore Gesù, Amico Sposo. 
Prega e aiuta l'Agricoltore a farmi essere un tuo buon tralcio, aiutaLo a intervenire nella mia vita come vuole, desidera e sa. 
Finché tutto il Suo amare mi raggiunga.
ciao r

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