Chi sei tu, D**,

Altissima Potenza Amante?
Ma ti rendi conto, Gesù?
«Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
Mi fa impazzire pensare che alla richiesta di comandamenti e regole etiche che i tuoi discepoli fanno («Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?») tu rispondi che devono "solo" credere in te, perché D** - Altissima e Innominabile Potenza, Fuoco che brucia il roveto senza consumarlo, ramo di mandorlo in fiore, delicatissimo e stupendo, a cui aggrapparsi perché capace di sostenerti - su di te, Gesù di Nàzaret, figlio di Maria e falegname, D** ha messo il Suo Sigillo.
Sei tu l'opera di D**.
Capisco Teresa di Lisieux, che voleva essere una palletta con cui tu giochi, ogni tanto, quando vuoi. Fosse anche che tu giochi con me una volta sola nella mia vita mortale, questo tuo gioco con me vale più di tutto il resto della mia vita messo insieme. Ma la cosa davvero conturbante e difficile è che D** ti manda nel Mondo proprio per salvare e risanare questa vita mortale che per me, davanti a te, sembra non valere nulla. Invece vale e pure moltissimo, visto che muove l'amore di D** a inviarti, Figlio e Suo Amore, per risanarmi, per togliermi il male, per levarmi dal male.
Allora ascoltarti, ogni giorno, con felicità e stupore, è come nutrirmi di buon pane, come bere acqua fresca e dissetante, è come far l'amore con chi amiamo insieme a te, per te, in te. 
È viverti come sigillo di D** che si imprime nella mia carne, rendendo possibile che anch'io diventi, come te, opera di D**. Allora ascoltarti è indispensabile per vivere.
"Quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».".
Fai l'esempio del pane, perché è facile da capire e richiama il ricordo della manna nel deserto, del "pane degli angeli". Ma avresti potuto richiamare ogni altro esempio che implichi coinvolgimento e bellezza, oltre che dono per l'arricchimento reciproco. Tu sei il «pane di Dio... il pane della vita ... colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Per questo bisogna credere in te, opera di Dio.
Ma cosa significa "credere in te"? Cosa vuol dire "essere certi che tu, Gesù, sei l'opera di Dio inviata nel mondo"? Io lo credo, lo so nella mia carne e sangue, ma che impatto ha questa realtà d'esperienza su ciò che io sono e vivo? e sul Mondo cui appartengo, quello che vive attorno a me e mi consente di vivere? 
Non è questione di comandamenti e di regole etiche. I comandamenti sono quelli del Sinai e la regola etica è quella aurea, che tu riassumi e fai grande, ponendola dentro il primo comandamento, quello rivolto a D**, e quindi situandola al vertice di ogni esistenza, di ogni nostro agire: «Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signoreamerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forzaIl secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c'è altro comandamento più grande di questi» (Mc 12,28-34).
La questione sei tu, Gesù, il nostro compito è farci come te, lasciarci fare da te uguali a te. Assomigliarti fino a confonderci con te e non sapere più dove inizia Gesù e dove finisce raffaele. 
Davvero questa è l'eucaristia, la bellissima preghiera di ringraziamento e lode a D** che tu ci hai donato: mangiarti e berti, nutrirci e dissetarci di te, vivere con te e per te in un amplesso spirituale e carnale che coinvolge l'intera nostra esistenza, comunque essa sia, in tutte le sue realtà e difficoltà, con tutto il nostro male, quello che tu hai già vinto e redento, bruciandolo con la tua croce, su quell'altare che sei tu, Gesù, il "cuore" stesso di Dio incarnato e vivente, che si è immolato per liberarci dalla morte e così ha sconfitto il male, vincendolo nell'amore, questo tuo amore obbediente e generoso, umile e forte, libero e fedele. 
Lo spazio tempo d'amore dove D** si fa carne e sangue per venire a vivere nel Suo tempio preferito: la mia carne e sangue abitate da Te, D** Trinità, per fare amore attorno a me, attraverso me, grazie a Te. 
Così sia lode ininterrotta a te, Altissimo Amore, D** Trinità, per la tua audacia nell'amare.
ciao r

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