La via stretta

sei tu, Gesù di Nàzaret, il re sposo.
Parli d'amore. Ci dici di fare attenzione all'amore, sulla base della regola aurea della reciprocità consapevole: «Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro». Questo non è, ancora, il dono dell'amore, ma ne è la premessa necessaria. Se non riconosco nell'altra e nell'altro una persona che ha diritto a essere trattata da me esattamente come io desidero essere trattata da lei, allora sto rifiutando la possibilità di amare e cercando morte, in me, attorno a me. Ascoltiamoti, Gesù, perché solo tu sei la vita, quella felice.
«Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi. Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti. Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!».
Ci inviti a scegliere l'amore e lo fai con una grande attenzione alla chiarezza di ciò che dici. L'amore si fa, anche quando è scomodo farlo, quando è pericoloso, quando implica scegliere la porta stretta e piccola, percorrerne la via difficile, scomoda, spesso sporca. Tu sei questa via, Gesù Signore, amico e sposo. E tu, nel cammino dell'amare, non ci abbandoni mai, ma ci tieni per mano e ci aiuti. Allora scopriamo quanto ha ragione Teresa d'Avila quando scrive che la tua strada è bellissima, felice, piena di sorprese, perché ci sei tu che ci ami e ci sostieni, sempre. Con te amare e fare l'amore è, certo, un sentiero pieno di rovi e spini, ma è pure l'incontro, è un corpo, un sorriso, una carne, un cuore che si donano per far godere di sé. Come te, come D**.
ciao r

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