La scelta è

l'amore che Dio è per noi.
È così limpido questo tuo brano, Gesù, che mi sembra sbagliato aggiungere qualsiasi altra parola.
Solo mi preme ricordare che dobbiamo ascoltarti, con il cuore, cioè con tutta la nostra intimità pronta ad accoglierti per farti essere anche in noi ciò che  tu sei, sempre e da sempre: l'amore che accoglie e salva. Apriamo la nostra vita alla tua, Signore Gesù, in modo che tu ci faccia orientare, risorgere a quel fresco amare che è D**.
«Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi. Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello».
La tua regola è semplice: il giudizio che do su altre persone vale, innanzitutto, per me stessa, me stesso. La misura che uso vale innanzitutto per la mia vita. Questa tua regola implica due cose, molto legate tra loro: 1°. la consapevolezza di sapere chi sono, cioè di sapere e poter dire qualcosa di sincero su di me; 2°. la capacità di conoscere e accettare ciò che accade nella mia vita, personale sociale comunitaria, specie per tutto ciò che sfugge al mio controllo.
Ci chiedi di non giudicare, ma di amare: come io sono amata, amato, solo così posso amare, solo riconoscendo l'amore di D** presente nella mia vita. Non è una condizione, Gesù, è un cammino che facciamo, mano nella mano, insieme.
ciao r


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