Il nome
Poi ci arriviamo, a questa roba del nome,Gesù. Adesso solo una piccola nota sul fatto che tu, insieme a D** che chiami "Padre", scegli e lo fai sempre con attenzione e cura. Alla tua scelta deve corrispondere la nostra accoglienza, la scelta che noi facciamo, a nostra volta, per la tua scelta in noi e per noi. Perché la tua scelta verso di noi si compia, dobbiamo essere libertà accogliente e umile. Quella libertà che non si impone, ma si fa scegliere per la sua bellezza, appunto come succede a Elisabetta e Zaccaria, ma sopratutto a Giovanni, loro figlio, chiamato così perché Dio stesso ne ha deciso il nome, per far vedere che quel bambino apparteneva alla Sua Casa. Ascoltiamo la nascita di Giovanni, che D** sceglie per sé già nell'utero della madre.
"Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse.
Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All'istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui. Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.".
Il senso di un nome è la manifestazione di una identità, della nostra realtà profonda. Nel nome con cui ci identifichiamo, esprimiamo la presenza in noi dell'amore e della libertà con cui lo viviamo. Quindi ogni nome è la nostra epifania, la nostra manifestazione divina che si compie davanti a te, Gesù Signore, e a D** Trinità, ma solo grazie a te, l'Amore eterno.
Questo significa che il nostro nome devi sceglierlo tu, anche se passi per vie umane, e magari intervenendo direttamente per convincere meglio, come succede a Zaccaria, che rendi muto per fargli accogliere ciò che sta succedendo. Ma qualsiasi nome abbiamo e per qualsiasi ragione, diritta o storta, ci è stato dato, dobbiamo rintracciare in esso la tua presenza e la nostra vocazione a manifestarla e donarla alle persone che stanno con noi e attorno a noi. Il nostro nome così sarà il segno della tua libertà che ci libera e libera. Amando.
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