Carni di gioia e

di sacrificio, carni di piacere, di lavoro, di accoglienza.
Che cos'è la vita, questa vita in cui siamo e che ci vive? Cosa sono questi corpi che siamo? Queste carni che viviamo e ci vivono, che cosa sono? Oggi sento che siamo carni di preghiera, corpi creati per una relazione intima e profonda con D** Eterno Amore e per vivere questa relazione nelle complessità diverse che sono le nostre carni, dal piacere al dolore, dalla gioia al sacrificio, dalla tenerezza alla durezza. Dall'accoglienza al perdono. Oggi sento quanto sei consapevole, dolorosamente e teneramente consapevole, con una semplice felicità di fatiche, che noi siamo le nostre carni ed è con e in queste carni che ti seguiamo, per fartele trasformare in preghiera, in relazione intima, libera e sovrana di ogni piacere e fatica, con D** Innamorata Amante. Le nostre vite di carne e fuoco per le Sue e le nostre gioie. Ascoltiamo la tua voce come risuona in noi e tra noi.
"Vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all'altra riva. Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».".
La condizione per seguirti è quella che impone alle nostre vite di carne e sangue di essere coinvolte nella tua vita.
Se ti seguo è perché ti amo e se ti amo è perché amo i modi in cui la tua carne realizza e accoglie, in sé e attorno a sé, tutte le gioie, i piaceri, le fatiche, i dolori di cui siamo capaci nel rapporto intimo con D**. Vivere con te e come te, nelle condizioni date.
«Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
Non stai facendo propaganda al celibato e alla castità, piuttosto che a una vita ricca di relazioni sessuali ed erotiche; ci stai dicendo un'altra cosa.
Nella tua sequela, se decidiamo di farci amare da te e cerchiamo di amarti, allora scegliamo la precarietà dei beni "materiali", cioè di tutte le ricchezze esistenti solo in questo mondo. Questa è la condizione che decide se ti stiamo seguendo o no. 
Chi ti segue ha tutto l'amore che desidera e molto di più, ma «non ha dove posare il capo». Ma sei anche più preciso. Perché non sono solo le ricchezze di beni fisici a dover essere lasciate, ma anche le ricchezze delle eredità culturali e familiari; dobbiamo abbandonare tutti i "nomi", che portiamo. Se, prima di seguirti, voglio andare «a seppellire mio padre» significa che voglio dare la priorità ai suoi lasciti culturali e storici, reali in lingue, culture, psiche e comportamenti, per cui mi faccio riconoscere suo erede, proprietario di quei lasciti. E tu, Gesù, fai parte di queste eredità. Ma quando faccio così privilegio i morti alla vita. Tu, Gesù di Nàzaret, sei la vita di carne e sangue, di gioia e piacere, di fatica e dolore, in cui siamo amanti e spose, sposi, dell'Altissimo amore che ci desidera, una a uno, carnalmente, totalmente, eternamente.
ciao r

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