L'unità diversa

di questa tua «una sola cosa» fatta di diversità.
Certo, Gesù, l'unità che proponi è diversa: la tua unione tanto è migliore quanto più è relazione intima e paziente di "cose", "personalità" differenti che si amano nelle pazienze dei nostri desideri che cambiano, nelle passioni forti che ami per essere comunicazioni sincere e umili. Così partecipiamo alla tua preghiera: ascoltando te, con tutte le belle diversità, spesso affilate e roventi, che ci uniscono a te nelle semplicità di D** Padre Madre. Ascoltiamo la tua parola.
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch'essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».
Che bella, Gesù, questa tua preghiera straordinaria che mette insieme cose diverse, ne fa relazione intima, accoglienza piena di rispetto e ascolto.
Ci sei tu, ancora in carne e sangue umani, in procinto di finire in croce e morire.
C'è il D** misterioso di Israele, il D** di Abramo, Isacco, Giacobbe, l'Io sono di Mosè, l'Anziano dei giorni di Daniele, il ramo di mandorlo fiorito di Geremia, il Signore di Isaia, il Potente di Giobbe, l'Amato Amante del Cantico dei cantici, c'è questa Sovranità Immensa che tu chiami Padre.
Ci sono i tuoi discepoli che ascoltano muti.
Ci siamo noi che li abbiamo ascoltati, perché, poi, loro hanno parlato e ti hanno raccontato.
Ci sei tu che sei morto, hai svuotato l'inferno, sei risorto e siedi alla destra di Dio Sovranità vivente, ma sei anche qui con me a farmi scrivere queste cose, e in ogni altra parte del mondo dove c'è bisogno di te, per esempio in Yemen, terra dove piccole creature umane, e non solo umane, muoiono o restano ferite per tutta la loro vita a causa di un altro inferno che abbiamo costruito bestemmiando D** così com'è onorato nei bei modi dell'Islam.
Ci siamo noi, europei divisi, noi che facciamo guerra a neonati e bambine perché abbiamo paura che ci tolgano soldi.
Ci siamo noi donne e uomini, che ci compromettiamo con ogni tipo e forma d'amore riusciamo a dare e fare ogni giorno in questi spazi-tempi di differenze che unisci nel modo in cui tu e il Padre siete "una cosa sola": l'amore che ama ogni singola differenza.
ciao r

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