La condizione

è la libertà, innanzitutto da se stessi.
Non è che il Pietro che ti sta davanti, lì, al lago di Tiberiade, dove avete appena mangiato il pasto che tu hai preparato con il pesce che gli hai fatto pescare, sia molto diverso da quello che ti ha rinnegato e tradito. È lo stesso, con la felicità inquieta e perplessa di averti visto e, quindi, di saperti risorto e vivente "alla destra del Padre". Ma si porta dentro la ferita del suo tradimento e non accetta che sanguini. Ha bisogno di perdono, certo, ma ha molto più bisogno di libertà, la libertà di amare, con tutto se stesso. Ascoltiamo questo dono di libertà al tuo amico.
"[Quando si fu manifestato ai discepoli ed] ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».".
Il peccato di Giuda non è il tradimento ma la disperazione, la scelta di impiccarsi anziché di buttarsi al fondo della tua croce per urlarti il suo pentimento e il suo errore. Pietro questo peccato non l'ha fatto, ti ama più di quanto ama se stesso ed è questo l'errore che devi e vuoi correggere. 
«Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro? [...] Simone, figlio di Giovanni, mi ami? [...] Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?».
Amare richiede libertà, libertà di donarci e farci dono, cioè di lasciare che altri facciano di me un dono, per me inatteso e sconosciuto, ma proprio per questo più gradito agli altri. Amare richiede la libertà da se stessi e anche dal bisogno di perdono. Tu hai perdonato Simone figlio di Giovanni fin da quando l'hai scelto e l'hai perdonato perché Simone ha il coraggio trasparente e semplice degli umili, di chi è stato impastato di amore, attenzioni, scelte e tanto, tantissimo lavoro, quel lavoro umiliante e faticoso di chi usa il corpo per consentire ad altre vite l'esistenza e lo fa da tutta la sua vita, senza chiedersi ragioni. Per Pietro il problema è il perdono, ma tu sai che è la libertà. Pietro deve liberarsi da se stesso, dal peso dei suoi errori e delle sue fatiche e, finalmente leggero, affidarsi a te.
«In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
Libero di amarti totalmente, come un vecchio, come un bambino per riuscire nella semplicità di essere felice della tua richiesta più semplice: «Seguimi».
ciao r

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