La fede:

lo scandalo dell'amore non meritato, accolto, vissuto.
Ci parli di fede come un'esperienza che non è nostra, ma entra nelle nostre vite, fa parte di noi, ci segna, ci appartiene, ci decide. Credere in te come Messia e re di Israele, Cristo per tutte le genti, non è una decisione intellettuale, né è una scelta emotiva o passionale. Si tratta di un incontro con te, Gesù di Nàzaret, e con tuo Padre, con cui "siete una cosa sola". Un incontro sempre inatteso, sorprendente, di livello erotico, cioè immediato, profondo e coinvolgente ogni mia fibra di vita. Sei tu, Dio Santo, che ti innamori di me, mi scegli, mi segui tutta la vita, mi aspetti a ogni svolta, mi seduci, mi fai tuo. Sono felice di te, Altissimo Amore, ti godo ogni istante della mia vita. Anche se ti allontani e mi lasci (quasi!) solo, perché ti dai da fare in qualche altro tuo universo di vite innamorate di te. Ma perché me? Perché Celestino, Arturo, Ettore, Etty, Carlo, Simone (Simona, una delle tue tre "Simona" di cui sono innamorato), Dorothy, e così via. Perché noi e altri no? Dov'è il nodo che non vedo? Ascoltarti è il solo modo per farmi aiutare.
"Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell'incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».".
Hai vinto il mondo. Sei la vittoria vivente dell'amore nelle realtà del mondo e della vita, e in questa vittoria sei la Presenza reale del Dio che ama, agisce, salva: «Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola». Allora, perché non sei già tornato, trionfante del tuo amore? Proprio perché ci offri al mondo come tue e tuoi imitatori, buon seme e buon cibo, per dare "testimonianza di te" ad altre vite finché si facciano coinvolgere dal tuo amore; quest'amore appassionato di Dio che ci fa essere altro amore, solo amore, solo libertà. Trionfanti finalmente del tuo amarci tra tutte le bufere della storia e le sorti inesatte della libertà. Amate amanti di Dio.
ciao r

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