Dare la vita

per fare l'amore.
Inizio decisivo: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore». Chi ama dà la vita per chi ama, a chi ama. In realtà sei il bel pastore, Gesù, quello bello («Ἐγώ εἰμι ὁ ποιμὴν ὁ καλός - Ego eìmi o poimèn o kalòs»), e di cui tutte noi pecore siamo innamorate in una continua relazione di scambio. Tu ci conosci per nome, una a una, e ciascuna di noi è innamorata del nostro bellissimo pastore che vive con noi e per noi, che ci difende, che sempre ci porta ai pascoli migliori, alle acque più fresche. Otteniamo tutto da te, tu ottieni tutto da noi, sempre, perché tu ci doni la tua vita e noi ti regaliamo la nostra vita. Questa relazione d'amore è la vita con te, che ci ami e in questo amore ci stai portando a conoscere le altre pecore, degli altri tuoi recinti, che sono diverse da noi, certo, ma che, come noi, sono innamorate di te, bellissimo pastore d'amore e di vita. Allora, ascoltare la tua voce che ci chiama ad amare e vivere, ogni volta è la parte più forte della nostra relazione, perché sentiamo la tua voce che intona un canto d'amore che ci conquista.
"Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».".
La nostra relazione è modellata in modo preciso sulla relazione tra te e il Dio di Israele, che tu chiami "Padre" e "Abba": «Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore». La mutua intimità d'amore che c'è tra te e il Padre è la stessa che c'è tra te e noi, tue pecore di ogni recinto. Nell'amore siamo fatte davvero a immagine e somiglianza di Dio, e amiamo come Dio ama quando seguiamo la tua voce innamorata che intona le più belle danze della vita.
Sento voci gridarmi contro, Gesù.
Ma se non lo facciamo mai! Ma se proprio avant'ieri sono morti 130 disperati, assassinati da governanti che si chiamano cristiani e sono, quindi, pecore di questo vostro recinto! Sono uguali a voi, quindi anche loro amano! Bel modo di amare! Assassinando persone che volevano solo vivere!
Forse gridano anche contro te, mio bellissimo pastore.
È vero, c'è ancora molto male nel mondo, eppure chi guarda con i tuoi occhi vede l'amore crescere una a una, pecora per pecora, e questo sguardo ci chiama a considerare che "questa è una vita", proprio quella di chi vuol fuggire dalla sua terra saccheggiata e violata, per avere un'esistenza tranquilla e in pace proprio nelle terre di chi saccheggia e violenta quella casa che sta abbandonando, in Africa, in Asia, in America Latina. Questo di una vita migliore è un desiderio davvero elementare di ogni essere umani, ma che ancora viene negato, per esempio con l'assassinio della sua vita in mare. Eppure cresce sempre più e sempre più viene riconosciuto.
Per questo e, quindi, per te e per il tuo amore, Gesù, chi governa oggi l'Italia deve confessare quel delitto, insieme a me e insieme a te, Gesù, mio e nostro bel pastore. 
Ma proprio il fatto che io possa scrivere questa "preghiera di speranza", e farlo ad alta voce, davanti a tutte le pecore, dice quanto tu stai vincendo, Gesù, bel pastore che ci guida alla vita in amore, e stai vincendo nell'unico modo in cui tu sai vincere. Amandoci una a uno e, così, rendendo sensibile ad ogni amare il nostro cuore e la nostra carne
ciao r

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