L'accoglienza

di Dio è per chi non la merita. Ma chi "merita" D**, Amore Eterno Trionfante e Libero?
Chissà chi era Levi, prima. Prima che tu passassi, lo vedessi seduto e lo chiamassi con la semplice potenza di Dio. Levi ti segue, è ovvio: doveva avere senso per gli affari e tu, Gesù mio, eri l'affare della sua vita, dove avrebbe guadagnato tutto, dai sorrisi umani all'Eterno Riso di Dio. Così facciamo anche noi come lui, lasciamo tutto e seguiamo la tua vita, per sentire nel profondo intimo delle nostre carni, cosa vuoi da noi, cosa ci vuoi dare. Ascoltiamo la tua voce, allora, Gesù.
"Gesù uscì e vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».".
Ci chiami nella nostra vita di ogni giorno. Levi era seduto al banco delle imposte, come ogni giorno della sua vita, suppongo. Lo vedi e lo chiami. Le tue chiamate, Gesù, si somigliano tutte. Consistono in un invito urgente ad andare con te, dietro a te, perché solo tu sai dove dobbiamo andare. Tu sei il regno dei cieli sceso in Terra e che vuol essere abitato da noi. Levi non era un esattore pietoso, Roma non lo permetteva. L'impero romano si reggeva sull'uso oculato della crudeltà, ben mischiata a legge (Lex) e diritto (Jus). Gli esattori delle imposte erano uno dei passaggi fondanti l'impero: crudeli, spietati, attenti, ma gestiti da una legge conosciuta da tutti. Tu chiami una persona così a far parte della tua missione. Ma non solo. Lui ti invita a pranzo con gli amici suoi, ovviamente gente della sua risma. Tu accetti e mangi con loro, dividi l'intimità e l'allegria del cibo. Perché? Per dirci che sei qui per questo: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».
Sì, Gesù, siamo peccatori e peccatrici che Dio ama, chiamate da te ad amare senza limiti, in libertà.
ciao r

 

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