La scelta
Chissà se c'è stato un momento, un istante nella tua vita in cui la strada che dovevi percorrere ti si è rivelata chiara, libera e bella ai tuoi occhi di creatura umana, quel figlio di Maria di Nàzaret riconosciuto da Giuseppe come figlio suo. Luca (Lc 2,43-50) ci offre un indizio, fragile e non circostanziato, ma poi chissà cos'è successo davvero. Personalmente amo moltissimo l'inizio di Marco con i suoi tre momenti, reticenti e densi. L'annuncio che si inizia a leggere ed ascoltare la tua bella notizia (Ἀρχὴ τοῦ εὐαγγελίου Ἰησοῦ ⸀χριστοῦ - Inizio / principio della bella notizia di Gesù Cristo), la notizia di Giovanni il battezzatore come tuo precursore e, infine, il tuo battesimo, quel presentarti peccatore tra i peccatori che D** Eterno Amore ama in modo così profondo da interrompere il Suo Eterno, aprire una breccia nello spazio-tempo per abbracciarti e baciarti con tutto il Suo Amore ammirato. Ora c'è il deserto. Qui la tua scelta diventa una strada, la via che tu percorri per costruire il regno dei cieli e proporcelo come Presenza di Dio Padre Madre nelle nostre vite. Allora ascoltarti è essenziale, ne va della vita.
"E subito lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».".
Sono due momenti strettamente uniti. I 40 giorni nel deserto e l'inizio della proclamazione della tua "bella notizia" per la Galilea. Ma sono profondamente diversi. Nel primo sei solo: ti tengono compagnia le bestie selvatiche; satana, il divisore, ti tenta; gli angeli ti servono. Ma sei il solo umano. Esci dal deserto, vai nella Galilea e ti immergi nell'umanità, nuoti e percorri la scena della vita umana in un territorio di confine, abitato da molti popoli e lingue, dove era molto difficile farti notare, figurati riuscire a farti ascoltare. Eppure tu lo percorri, sovrano della vita e indifferente alle tensioni di morte che i re della Terra riversano contro chi si fa voce della verità. Come Giovanni il Battista, arrestato e poi assassinato da Erode Antipa. Il deserto anticipa, prepara, permette la tua presenza pubblica, la rende possibile. Non è un momento di penitenza, è la preparazione. Ti apri a Dio e, così, rendi possibile all'Eterno Amare di vivere in te e di manifestarsi nella tua vita agli altri umani, con totale e radicale libertà. Nel deserto capisci e scegli che sei tu il regno di Dio che si avvicina e ti offri a noi come Vicinanza di Dio, Suo Amore. La Quaresima ricorda questo tuo percorso ed ha, per noi, lo stesso senso. Offrirci a te e al Padre Madre come abitazione del vostro amore, come casa piccola e povera, ma ospitale, dove il regno di Dio possa vivere tra gli umani e manifestarsi come presenza d'amore nelle nostre vite. Così che la scelta di Dio di amare diventi la nostra, la mia scelta di amare come anch'io sono amato.
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