Senza paura.

«Nell'amore non c'è timore» (
1 Gv 4,18), scrive Giovanni nella sua prima lettera, che in questi giorni accompagna il tuo vangelo. Lui lo sa, lo ha sperimentato nella sua vita. Ma lo sappiamo tutte e tutti: l'amore è fiducia e abbandono, l'amore è dono. Chi ama non teme perché la fiducia nell'amata, nell'amato, dona forza e gioia. Ma in questo Vangelo ci sei tu di più e c'è anche la rivelazione che la fiducia nasce solo dal dono d'amore, dai movimenti del nostro cuore, e non da un atto razionale, che arriva solo dopo. Ascoltiamo.
"[Dopo che i cinquemila uomini furono saziati], Gesù subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull'altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare. 
Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso loro camminando sul mare e voleva oltrepassarli. Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!» e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò. E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.".
Li costringi ad andare via da soli, dopo l'episodio della folla nutrita con 5 pani, 2 pesci e la potenza del tuo amore. Che non sanno cosa pensare è il minimo che si possa dire. Sei il Messia di Israele, ne sono certi, ma non sanno che tipo di Messia sei, visto che te ne stai solo, abbandonando tutti, specie i tuoi discepoli che ti seguono. Sono in una seria difficoltà di fede e tu vuoi che conoscano questa difficoltà con la pazienza dell'amore. Vanno in acqua e c'è tempesta, c'è vento contrario ed è difficile governare la barca. Allora vai loro incontro camminando sulle acque. Gesù, se prima non sapevano cosa pensare di te, ora, vedendoti arrivare verso di loro in questo modo, ogni pensiero si dissolve e gridano spaventati. Ma tu li salvi, con una esortazione che è rimasta famosa nelle vite di chi ti segue: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». Sali e tutto si calma: cuori, vento, acque. Signore Gesù, la barchetta della nostra fede ha bisogno di braccia robuste che remino contro vento, e le servono cuori saldi che la sorreggano nell'infuriare della acque, ma sopratutto ha bisogno di te che ci vieni incontro sempre in modi inattesi e strani e ci doni, sempre!, il coraggio che nasce dall'amore, dall'esperienza dell'amore che ci viene incontro e ci abita, e così ci libera da ogni paura perché abbiamo sperimentato e ora sappiamo che solo l'amore vive.
ciao r

Commenti

  1. In questi giorni ho affrontato la paura del rifiuto. Ho cercato di tessere i fili dell'amicizia.
    Ciò è stato possibile grazie al coraggio ricevuto dalla Fede ri/trovata.
    «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».

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