Noi stessi.

L'amore coinvolge noi stessi, le nostre vite, e ci cambia da spettatori in attori.
È facile giudicare da lontano, apprezzare o disprezzare in tono saccente, con orgoglio di se stesse e se stessi. Facile è odiare, sentendosi vivi proprio nell'avversione violenta alle vite altrui, convinti di avere ragione e, in realtà, precipitando nella morte. Molto più difficile è vivere e, quando si sceglie di vivere, ancora più difficile è amare. Tu, Gesù, testimoni la difficoltà della scelta di amare e dividere con altre persone la propria vita. Ma tu ci dai anche l'indicazione fondamentale che tu hai scelto e seguito ogni volta che incontravi una sofferenza: hai agito tu stesso, hai amato tu, in prima persona e in azione diretta, senza mai rimandare ad altre persone. Noi stesse e noi stessi dobbiamo abitare la vita che ci è stata data, vivendola nell'amore e nel dono. Come hai fatto tu. Ascoltiamo.
"Sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci». E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull'erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti. Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.".
La divisione dei pani e dei pesci. Tu dividi il poco che c'è, trasformandolo in molto. Ma questa azione, che è uno dei tuoi miracoli più famosi, non è (soltanto!) la descrizione di una trasformazione potente della natura che tu hai compiuto e solo tu potevi fare, azione che non non possiamo né replicare, né imitare. Le divisione e moltiplicazione dei pani e dei pesci è, sopratutto, una indicazione, è un tuo commento, Gesù, a tutta la tua vita davanti alla sofferenza e al bisogno. Noi stessi dobbiamo agire, scegliere di agire e di far agire, ciascuna e ciascuno mettendo in campo ciò che è e sa fare. L'osservazione dei discepoli va nel senso esattamente opposto: ognuno deve cavarsela per conto suo, lasciali andare in giro a trovare da mangiare. La tua risposta rimbomba da allora a oggi, in tutti i cuori e i corpi che vivono a contatto con te: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma!!! Ci sono infiniti "ma" e sono tutti veri, ma la tua indicazione, la tua scelta di vita, è quella di amare, "fino alla fine", fino al compimento dell'amore che si sente vibrare nel cuore e che ci porta a vivere immersi nelle condivisioni e nelle moltiplicazioni delle nostre vite e delle loro scelte di amare. Come hai fatto tu, Gesù Signore: seguendoti.
ciao r

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