Dio è

la scelta della libertà di amare. Dio è amare.
Questo brano del vangelo, famosissimo, è - per il mio piccolo cuore - una poesia d'amore a due voci, un cantico tra amante e amata, dove la sola cosa salda è la scelta di amare, la decisione - audace e coraggiosa - di darsi all'amore, alla libera scelta di amare e di farsi amare. Gli interlocutori si fanno reciprocamente partner, compagna e compagno, si decidono insieme ed è una vicenda antica, molto bene conosciuta, ma che sempre si fa nuova. La differenza, la particolarità di questa vicenda d'amore, di questa scelta reciproca, è che l'amante è D**, Eternità Presente, Signoria di schiere e vittorie, Creazione Viva e Attuale di ogni realtà vivente in ogni cielo e terra, mentre l'amata è una brava ragazza di uno sperduto villaggio della Palestina, posto mai nominato in nessuna cronaca, che è promessa sposa a un uomo della casa di Davide e in attesa di concludere il percorso del matrimonio, quindi ancora vergine, "ancora ragazza" si diceva cento di anni fa, quando mia mamma era  "ancora ragazza". Una giovane femmina umana qualsiasi, quindi, ma con una caratteristica soltanto sua: era libera, poteva scegliere l'amore senza subire le costrizioni del peccato,  senza la fatica di combattere il condizionamento al male che è la realtà umana e che non è la carne e il sesso, ma il nostro cuore piagato e inciso dalla superbia e dall'egoismo. Il cuore di questa ragazza era sano, lei amava e si fidava dell'amore. Allora ascoltiamo questo duetto d'amore tra due cuori liberi.
"Quando Elisabetta fu al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».  Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.".
Maria teme, ma accoglie quest'angelo che è la voce di Dio. Teme ma si fida e ascolta. Ciò che sente è qualcosa di terribile e stupendo, insieme, a cui nessuno saprebbe rispondere, tanto meno fidarsi di una narrazione del proprio futuro immediato così sconvolgente e per la cui attuazione è chiesto il consenso. La sequenza delle parole di Gabriele è questa: «Rallègrati, ... piena di grazia, ... il Signore è con te, ... concepirai un figlio, ... lo darai alla luce, ... lo chiamerai Gesù, ... sarà grande, ... verrà chiamato Figlio dell’Altissimo, ... il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre, ... regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe, ... il suo regno non avrà fine». Maria non fa una obiezione, non mette minimamente in dubbio ciò che ha ascoltato, anzi, con la sua risposta dimostra di crederci in pieno. «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». La domanda non è né tecnica, lei sa perfettamente come i mammiferi concepiscono e partoriscono, né è polemica. Ma è una richiesta di rispetto della sua libertà e della sua vita lì, a Nàzaret di Galilea, dove è promessa sposa di un uomo della Casa di Davide. La risposta dell'angelo conferma che la libertà di Maria è preziosa agli occhi e al cuore di Dio: nulla mi è impossibile, fìdati. E Maria di Nàzaret di Galilea si affida e dona all'Amante la sua libertà e, così, la dona a ciascuna e ciascuno di noi perché ci dà un figlio, un fratello, un amico e compagno che, come la madre, ha il cuore sano, senza le ferite infette della superbia e dell'egoismo, un cuore che si dona a noi per amarci, per darci ogni libertà di amare. Il cantico d'amore di D** Eternità Presente e di Maria, ragazza di Nàzaret di Galilea, è iniziato 2020 anni fa e non finirà mai, coinvolgendo ciascuna e ciascuno di noi in questa bellezza di vita che è la libera scelta di amare, che è Dio e Gesù di Nàzaret, Figlio di Dio e di Maria di Nàzaret, la ragazza che sapeva amare.
ciao r

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