Non giudicare

significa accogliere.
Che cosa significa, Gesù, non giudicare? Oggi sento che significa, essenzialmente,  accogliere nel tuo nome chiunque si presenti e sia davanti e con noi, ma accogliere in una triplice attenzione: accogliere e amare la ricchezza delle sue diversità, accogliere e rispettare il dolore delle sue ferite, accogliere e gestire, nella verità, il rischio del male, di quel «peccato [che è]accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, e tu lo dominerai» (Gen 4,7b). Non giudicare è amare nella verità, sapendo il peccato sempre vicino a noi, ma sapendolo dominare a testa alta se sono capace di accogliere le altre vite come sorelle amiche amanti nella bellezza di D** Madre Padre. Per essere quest'accoglienza bisogna ascoltarti.
Mt 7,1-5
«Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi. Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello».
Il punto radicale della tua proposta è che l'attenzione che diamo ad altre persone è la misura e il calibro dell'attenzione che le altre persone danno a me: «con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi». Nel mio occhio c'è un trave che mi impedisce di vedere, e quindi devo farmi aiutare a levare il trave e tutte le altre schifezze che si sono accumulate attorno a lui e mi ingombrano lo sguardo. Solo nella verità della correzione amante reciproca, c'è quel risanamento, quella guarigione che ci consente di vedere la bellezza trionfante di D** e di goderne in pieno. Perché D** è solo amore.
ciao r

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