Segno di presenza

della tua vita, Gesù, nella Vita dell'Amore che è D**, vivente ovunque, mentre vivi sempre con le nostre vite di carne in cerca dell'Amore, e di amori che siano vivi qui nella Terra.
Il mio commento, povero e piccolo, si ferma a questo lungo titolo, che racconta tutto ciò che sento e capisco attorno a questa splendente celebrazione liturgica che racconta la tua presenza, non la tua assenza. Infatti la tua "Ascensione al cielo", cioè la tua comunione perfetta con D** Potenza Amante, non può essere testimoniata in alcun modo dentro le forme spezzate, individuali e mortali, del Cosmo-Mondo-Multiversi dentro cui viviamo e di cui conosciamo così poco. 
La tua "Natura" di Santissima Divinità Amante è per noi l'unico vero mistero incomprensibile della nostra fede. 
Ma la festa di oggi ci dice che alla "Natura" di quella Divinità Amante tu, Gesù, hai aggiunto un corpo umano, una realtà di carne e terra: te stesso, Gesù di Nàzareth, liberato dai vincoli della morte e dalle pastoie delle individualità, vivente nell'Eterno Amplesso della Santissima Divinità Amante. 
Oggi ci fai vedere che porti con te in D** e che questa non è una promessa, che chissà quando avverrà, ma realtà della nostra preghiera di oggi, se la affidiamo a te, lasciando che sia tu, libero amore, a liberarla dai vincoli della morte e dalle pastoie delle nostre individualità egoiste. 
Il primo passo per essere questa preghiera Libera che vive in D** Amore Libertà è l'Ascolto della tua vita-Parola.
Mt 28,16-29
"Gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».".
C'è un pezzo nel brano di Luca che racconta bene che cosa significa "fare discepoli tutti i popoli" ed è quando gli angeli rimproverano i discepoli che stanno a naso in su a guardare le nuvole portate dal vento e gli uccellini che volano.
«Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo» (At 1,11).
Fare discepoli tutti i popoli significa testimoniarti vivente tra le vicende mortali dei nostri vivere, totalmente indifferenti al successo o all'insuccesso mondano, ma attente soltanto alle nostre libertà nell'amare e nella ricerca dell'Amore. Libertà che è accoglienza e mancanza di giudizio, partecipazione a ogni amare umano, iniziando da chi è più piccola, sfruttata, sola, angosciata. Amando. Fiduciose che non siamo noi ad amare ma la Santissima Divinità Vivente in te, Gesù. Siamo capaci di essere questa fiducia?
ciao r

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