Restare

è il tuo verbo più importante, Eternità vivente, Signora Madre Padre, il verbo che descrive la pluralità infinita di ogni tuo amarci.
Credere in Te, Signore, è credere che tu, in quanto Amare attivo e presente, resti sempre tra di noi e ci apri alla vita. In questo vangelo Gesù ci avverte che la sua presenza tra noi, la sua realtà di Dio Incarnato, è soggetta alle regole fisiche e matematiche dello spazio-tempo e a quelle brutali e caotiche delle storie umane, nate dal peccato, dai nostri orgogli di fare il male, di costruire inferni e abitarli. Quindi  ci lascia, ma torna e torna per restare, perché lui è l'amore che resta e sempre si rinnova. Tuo Figlio vivente in te e nell'amorevole soccorso alle ferite che ci diamo a vicenda. Vero amoroso custode della speranza di amare.
Gv 16,16-20
"Disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».  Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos'è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos'è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».".
L'alternanza tra gioia e tristezza non è minaccia, ma promessa. La custodia della tua vita, Gesù, del tuo essere la Parola di Dio Genitore, passa per lo spazio-tempo e le sue regole e quindi si è incarnata in te e ancora resta incarnata nei nostri corpi, cuori, tradizioni, memorie, libri, storie, violenze, amore. Ti abbiamo diffuso tradendoti, sempre mettendoti in Croce nei corpi di milioni di persone piccole e povere a cui, nascondendoci dietro la tua libertà di amare, abbiamo tolto anche il poco che avevano per arricchire noi, che siamo già ricchi dei diavoli del mondo e vogliamo impadronirci anche di te. Ma tu sei libero, ci ami e resti, ma solo nella tua capacità di soffiare come un vento che non sappiamo da dove viene e non sappiamo dove va. Perché il tuo restare è dinamico, è sempre questa tua capacità di amarci e quindi di cambiare le nostre terribili tristezze di morte nelle tue piccole, infinite esperienze delle tue gioie di amarci.
ciao r 

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