Chi ti segue, Gesù,

è capace della verità, ma non per merito suo, né per suo lavoro.
"Che cos'è la verità?", ti chiede Pilato in questo stupendo vangelo di Giovanni, che stiamo percorrendo, camminando e scalando, della cui vita ci nutriamo. Tu rispondi nell'unico modo in cui potevi rispondere: andando in Croce per la via dolorosa del tuo trionfo di re e messia di Israele. Ma ai tuoi amici e discepoli l'avevi già detto, che solo tu sei "la via, la verità, la vita". Quindi tu sei la verità, l'intera verità di Dio Madre Padre, e lo sei in tutta la tua vita, passione, morte, risurrezione. Di questa verità lo Spirito è portatore e solo questa verità ci libera. Ma  il primo passo in questa "via vera viva" che sei tu è sempre e solo ascoltarti.
Gv 16,12-15
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Solo un punto, Signore, e proprio nell'inizio solenne, importante, di questo brano e che vale la pena rileggere: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma...». Tu, Gesù, sei esistito nella storia umana, in uno spazio tempo preciso ed esatto di tutti gli spazi e tempi, al momento e nel luogo giusto secondo i disegni di Dio e non secondo le nostre interpretazioni. Lo Spirito della Verità ci guida a tutta la verità "di cui siamo capaci di portare il peso", ma lo fa nelle nostre storie umane, incarnandosi in coloro che si fanno abitare da quello Spirito e lo lasciano agire, ma per come sentono loro e riesce a loro nelle loro vite. La tua verità, Gesù, la verità che sei tu incarnato [tu, ebreo marginale e periferico, maestro della Torah in Israele, proclamato da Roma e dal Popolo di Israele re e Messia di Israele e per questo messo a morte tramite crocifissione, ma per questo, anche e in modo decisivo, Cristo delle genti e Salvatore del mondo], continua a incarnarsi in noi e nelle nostre esistenze. E non è mai, direttamente, etica, ma è sempre viva. Come te, Signore.
ciao r

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