La voce
del Re Sposo è parola d'Amore.
«Mai un uomo ha parlato così!». Nessuna dichiarazione su di te, Gesù, è più vera di questa.
Ascoltare la tua voce che canta la parola di Dio, Gesù, è l'unica vera esperienza rivoluzionaria: cambia la vita.
Perché tu parli d'amore, e di quell'amore che entra nelle nostre carni e nei nostri corpi, proprio di quell'amore che è intimo alle nostre vite. Infatti i tuoi nemici non se la pigliano con quello che dici. Anzi, lo ignorano volutamente.
Loro se la pigliano con te, con quello che sei, con la tua origine. A loro interessa "da chi nasci", e sanno che non nasci da una "buona famiglia". Così non ti riconoscono come "uno di loro" e non ti vogliono, ti sentono straniero, lontano, nemico dell'odio e della solitudine con cui nutrono se stessi e amico dell'amore che ruggisce e lotta anche in loro. Hanno paura di te, perché li vuoi amare.
Ascoltiamo.
Gv 7,40-53
"All'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.
Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua".
Sei diverso, ma, sopratutto, loro ti sentono molto diverso dalle loro vite, marginale rispetto al loro sapersi al centro, nel cuore della fede di Israele: ti sentono come uno che non è dentro i loro percorsi, nelle loro strade, ma si pone volutamente in periferia, nelle strade ai confini e che da lì, però, da quei confini, vuol cambiare le vostre belle strade del centro, perché ingannano e vi fanno cadere. Così gli dici e quindi diffidano di te e della tua parola, così bella e diversa dalla loro.
Nicodèmo pone un problema formale, sul fatto che la Legge impone di ascoltare prima di condannare, e loro rispondono con una accusa di provenienza: costui arriva da lì, è un maledetto. «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!».
Chi ti ascolta è per forza uno spostato, un marginale, un povero che va tenuto a bada, perché tu, Gesù, sei pericoloso: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
Ma Dio ama, e ama donando interamente se stesso, e lo fa nel Mondo in cui viviamo, certo, ma sopratutto lo fa nella tua vita, nella tua carne, nella tua parola: Gesù di Nàzareth, il figlio di Dio, il re di Israele, il Messia di Israele e delle genti.
Il più amato.
ciao r
«Mai un uomo ha parlato così!». Nessuna dichiarazione su di te, Gesù, è più vera di questa.
Ascoltare la tua voce che canta la parola di Dio, Gesù, è l'unica vera esperienza rivoluzionaria: cambia la vita.
Perché tu parli d'amore, e di quell'amore che entra nelle nostre carni e nei nostri corpi, proprio di quell'amore che è intimo alle nostre vite. Infatti i tuoi nemici non se la pigliano con quello che dici. Anzi, lo ignorano volutamente.
Loro se la pigliano con te, con quello che sei, con la tua origine. A loro interessa "da chi nasci", e sanno che non nasci da una "buona famiglia". Così non ti riconoscono come "uno di loro" e non ti vogliono, ti sentono straniero, lontano, nemico dell'odio e della solitudine con cui nutrono se stessi e amico dell'amore che ruggisce e lotta anche in loro. Hanno paura di te, perché li vuoi amare.
Ascoltiamo.
Gv 7,40-53
"All'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.
Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua".
Sei diverso, ma, sopratutto, loro ti sentono molto diverso dalle loro vite, marginale rispetto al loro sapersi al centro, nel cuore della fede di Israele: ti sentono come uno che non è dentro i loro percorsi, nelle loro strade, ma si pone volutamente in periferia, nelle strade ai confini e che da lì, però, da quei confini, vuol cambiare le vostre belle strade del centro, perché ingannano e vi fanno cadere. Così gli dici e quindi diffidano di te e della tua parola, così bella e diversa dalla loro.
Nicodèmo pone un problema formale, sul fatto che la Legge impone di ascoltare prima di condannare, e loro rispondono con una accusa di provenienza: costui arriva da lì, è un maledetto. «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!».
Chi ti ascolta è per forza uno spostato, un marginale, un povero che va tenuto a bada, perché tu, Gesù, sei pericoloso: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
Ma Dio ama, e ama donando interamente se stesso, e lo fa nel Mondo in cui viviamo, certo, ma sopratutto lo fa nella tua vita, nella tua carne, nella tua parola: Gesù di Nàzareth, il figlio di Dio, il re di Israele, il Messia di Israele e delle genti.
Il più amato.
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