Questo spazio è fatto per amare

per diventare capaci di amare come te, Eterno Amore, e grazie a tuo Figlio, Gesù di Nazareth.
Giustamente ci rimproveri, Gesù.
«Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?».
Ma altrettanto giustamente il tuo Paolo di Tarso, nella sua lettera ai romani, l'altra lettura di oggi, si addolora così: «Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene: in me c'è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me».
Sento questa dura contraddizione, Gesù, tra il tuo duro invito a giudicare il mio spazio-tempo, con le mie capacità umane e l'ammonimento di Paolo sul fatto che in me abita anche il male e io faccio il male che non voglio e non il bene che voglio. Come mi libero di questa guerra? Dove trovo la mia pace? Solo in te, Gesù, ascoltandoti.
Lc 12,54-59
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? 
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all'esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo».

Allora, Gesù, sappiamo valutare il tempo meteorologico ma non sappiamo capire e decidere il nostro spazio-tempo umano e storico, dove agire il bene e male, dov'è il giusto e l'ingiusto. Così facciamo polemiche sulla presenza o meno della bella e scandalosa immagine di te crocifisso in luoghi pubblici e, insieme, lasciamo che nel mare Mediterraneo anneghino donne e bambini, abbracciati insieme nel momento in cui andavano da te, anziché in Europa, e trovavano il Volto di Dio che li amava. 
Assassinati da noi che ci chiamiamo col tuo nome.
Davvero: «io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio»? o, più realisticamente, molti  e molte di noi compiono il male che vogliono fare, perché è meglio assassinare persone a casa loro, o per strada tra casa loro e  casa nostra, piuttosto che accoglierli tra noi come stranieri e immigranti, com'erano Abramo, Isacco, Giacobbe nella terra che Dio gli promette e non gli dà?
Tu ci ammonisci, Gesù, e ammonendoci ci dai un consiglio prezioso: «Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all'esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo».
Non dobbiamo usare il nostro spazio-tempo per litigare tra di noi, ma per amarci e dividere ciò che abbiamo e siamo. 
Se arriviamo al giudizio, questo giudizio sarà durissimo, innanzitutto contro di me che ho voluto arrivare al giudizio.
Come dice Paolo: «Io trovo in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti nel mio intimo acconsento alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che combatte contro la legge della mia ragione e mi rende schiavo della legge del peccato, che è nelle mie membra». 
Se è così, ed è così, allora, se arrivo al Giudizio questo male che mi abita testimonierà contro di me, salvo che io non mi muova e agisca «trovare un accordo» con mie sorelle e fratelli. Salvo che io non ti segua, Gesù di Nazareth, profeta potente in parole e opere davanti a Dio e al popolo e, davvero, Figlio di Dio e Suo Santo, Suo unico Tempio in tutti gli spazi-tempi umani e immanenti alla creazione. 
Perché se ti seguo sono tuo amico, e se sono tuo amico tu mi liberi da male e da ogni giudizio, mio sulle mie sorelle e fratelli, di Dio contro di me e la mia malvagità.
Solo tu ci salvi, Gesù di Nazareth, solo tu sei l'amore che ci vive e fa la vita negli spazi-tempi che abitiamo.
Fino a tornare a Dio, Madre e Padre d'amore.
ciao r


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