Dio Amore rovescia le scelte del mondo

amandoci, una a uno.
 

Solo tu ci salvi, Gesù, e solo tu sei la porta stretta che dobbiamo attraversare per arrivare a Dio.
Tu, Gesù di Nazareth, un ebreo della Galilea delle genti, di quella Nazareth da cui non viene mai niente di buono, un ebreo marginale, dice un tuo storico oggi, un ebreo che è il Messia di Israele e che Israele, in parte - nella sua parte più ufficiale e legata alle storie del mondo, alle identità storiche di Israele, rifiuta. 
Solo nel tuo amore, nella tua radicale marginalità al mondo c'è l'accesso a Dio e al suo regno, non nelle chiese trionfanti che dal tuo nome sono nate, ma solo nei loro testimoni del tuo amore.
«Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno».
Ascoltiamoti, stando molto vicine a te.
Lc 13,22-30
"Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». 
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. 
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori. 
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».".
Contano solo le opere, non le parole che si dicono e il fatto di aver usato il tuo nome. Non entra nella porta stretta chi è «ἐργάται ἀδικίας - operatore di iniquità, di ingiustizie», e pure se ha mangiato in tua presenza e si è ornato del tuo nome.
Conta lavorare per l'amore, cioè per Dio Genitore, il Dio di Israele che ci porta al suo cospetto con amore e pazienza infinita, ma bisogna avvicinarsi alla Sua Santità attraverso opere di umiltà e giustizia, solo per ciò che sappiamo fare e nelle povertà di ciò che sappiamo fare. 
Sapendo, con te e grazie a te, Gesù di Nazareth, che il dono d'Amore viene solo dal Padre e che il calice della nostra vita, con tutto ciò che c'è dentro, ci è offerto da Dio stesso. 
Infatti è solo il suo amore che ci disseta e ci nutre, ma solo se restiamo in obbedienza a questo amore e proprio come tu ci hai fatto vedere. 
Accettando che queste "opere di giustizia", che queste "vite di equità" le trovi ovunque, tra le popolazioni della Terra.
«Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio», perché il tuo amore, Immensa Potenza Amante, rovescia le logiche del mondo e mette in prima fila chi è ultimo, ed in ultima fila chi si atteggia a primo.
Perché solo tu salvi, Signore.
ciao r

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