Amare è prepararsi all'altra,
ignorarsi, privarsi di difese umane.
Che cosa significa essere pronti? ed essere pronte a che cosa e in che modo?
Chi, sopratutto, chi deve tenersi pronta, pronto?
«Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
«Anche voi», mi colpisce.
L'amore non fa preferenze, ama senza dare meriti o riconoscere primogeniture. L'amore vive il giorno, la notte, l'occasione, di volta in volta.
«Anche voi» che mi seguite e avete lasciato tutto per me, «anche voi» preparatevi ad amare, siate sempre pronti ad amare, perché tu, Gesù, torni quando vuoi e non abbiamo garanzie. Ed amare è roba che si fa ogni volta daccapo. Non si accumulano tesori d'amore, non si tesaurizza la moneta dell'amore.
È come la manna di Israele, se cerchi di conservarlo marcisce. L'amore va speso subito, mangiato il giorno che lo trovi e lo raccogli. Anche donato, se ne hai troppo solo per te.
Così ci avverti che non sappiamo quando e come torni e al tuo ritorno ci vuoi trovare impegnati ad amare, ad amarci, non a governare prebende e farci governare poteri, ma ad amare, amandoci.
Per questo dobbiamo ascoltarti.
Lc 12,39-48
"Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».".
Pietro è ben consapevole di quel che hai appena detto e cerca di essere esplicito con te, per quanto gli consente l'innamoramento che ha per te, l'ammirazione e la stima che ha per te e che sono davvero tante.
«Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Insomma, "noi abbiamo lasciato tutto per seguirti, noi siamo tuoi amici. Una volta che restauri il regno, a chi vuoi dare gli incarichi? di chi vuoi fidarti? A che cosa dobbiamo stare pronti?".
Si, la tua osservazione è sopratutto per noi.
Per noi che ti seguiamo e ci diciamo tue amiche e tuoi amici.
Perché tu ci dai l'incarico, consapevole, di amare come tu ci hai amato e ci ami. Questo amore è l'unico patrimonio che hai sulla Terra, e l'unico modo per conservarlo, anzi, aumentarlo è di usarlo, di spenderlo, di farlo sempre nuovo ogni giorno.
Questo è il compito che ci affidi nella tua assenza, di cui ignoriamo la durata. In questa assenza non dobbiamo pensare a noi, a godere, a usare i nostri poteri e le nostre vite per aumentare noi stessi, ma dobbiamo pensare solo a te e al tuo patrimonio.
Cioè dobbiamo amare, intensamente e in modo forte.
Perché siamo amate e amati da te, dal Dio incarnato, vissuto e morto per noi. Per me.
Lo so, ne sono consapevole e devo donare e distribuire questo amore.
«A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
Tu ci hai dato te stesso, ci chiederai di riaverti moltiplicato in tutti gli esseri umani e in tutte le creature che abbiamo incontrato ed amato come tu ci ami. Totalmente, umilmente, senza riserve.
Amando come ci ami tu, mio Signore e mio Dio.
ciao r
Che cosa significa essere pronti? ed essere pronte a che cosa e in che modo?
Chi, sopratutto, chi deve tenersi pronta, pronto?
«Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
«Anche voi», mi colpisce.
L'amore non fa preferenze, ama senza dare meriti o riconoscere primogeniture. L'amore vive il giorno, la notte, l'occasione, di volta in volta.
«Anche voi» che mi seguite e avete lasciato tutto per me, «anche voi» preparatevi ad amare, siate sempre pronti ad amare, perché tu, Gesù, torni quando vuoi e non abbiamo garanzie. Ed amare è roba che si fa ogni volta daccapo. Non si accumulano tesori d'amore, non si tesaurizza la moneta dell'amore.
È come la manna di Israele, se cerchi di conservarlo marcisce. L'amore va speso subito, mangiato il giorno che lo trovi e lo raccogli. Anche donato, se ne hai troppo solo per te.
Così ci avverti che non sappiamo quando e come torni e al tuo ritorno ci vuoi trovare impegnati ad amare, ad amarci, non a governare prebende e farci governare poteri, ma ad amare, amandoci.
Per questo dobbiamo ascoltarti.
Lc 12,39-48
"Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».".
Pietro è ben consapevole di quel che hai appena detto e cerca di essere esplicito con te, per quanto gli consente l'innamoramento che ha per te, l'ammirazione e la stima che ha per te e che sono davvero tante.
«Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Insomma, "noi abbiamo lasciato tutto per seguirti, noi siamo tuoi amici. Una volta che restauri il regno, a chi vuoi dare gli incarichi? di chi vuoi fidarti? A che cosa dobbiamo stare pronti?".
Si, la tua osservazione è sopratutto per noi.
Per noi che ti seguiamo e ci diciamo tue amiche e tuoi amici.
Perché tu ci dai l'incarico, consapevole, di amare come tu ci hai amato e ci ami. Questo amore è l'unico patrimonio che hai sulla Terra, e l'unico modo per conservarlo, anzi, aumentarlo è di usarlo, di spenderlo, di farlo sempre nuovo ogni giorno.
Questo è il compito che ci affidi nella tua assenza, di cui ignoriamo la durata. In questa assenza non dobbiamo pensare a noi, a godere, a usare i nostri poteri e le nostre vite per aumentare noi stessi, ma dobbiamo pensare solo a te e al tuo patrimonio.
Cioè dobbiamo amare, intensamente e in modo forte.
Perché siamo amate e amati da te, dal Dio incarnato, vissuto e morto per noi. Per me.
Lo so, ne sono consapevole e devo donare e distribuire questo amore.
«A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
Tu ci hai dato te stesso, ci chiederai di riaverti moltiplicato in tutti gli esseri umani e in tutte le creature che abbiamo incontrato ed amato come tu ci ami. Totalmente, umilmente, senza riserve.
Amando come ci ami tu, mio Signore e mio Dio.
ciao r
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