Essere piccoli e affidati a Te, Signore,

significa non essere nemici a nessuno, specie a chi parla di te in modo diverso da noi.


Tu sei l'Amore, Eterno Bene, Dio, Padre Madre, Signore nostro, Vita per noi che seguiamo Gesù di Nazareth, tuo Figlio, il più amato.
Il tuo Amore che è vivente, qui, tra noi.


A questa potente relazione tra di noi, Eterno Amare, mi ha fatto pensare il bellissimo vangelo di oggi. 
Al nostro bisogno di affidarci a te e di vivere di te, Signore, nella tua libertà di amare, cioè in Gesù Cristo tuo Figlio, il più amato. 
Senza considerare nessuno nemico e senza perseguitare nessuno, specie se la pensa in modo diverso da noi, su di te e su Gesù, il tuo Cristo e tuo amore.
Ascoltiamo.
Lc 9,46-50
"Nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi»
.".



La discussione tra chi è "il più grande" è una continua discussione infantile maschile tra adulti. Sopratutto maschile.
Così mi piace pensare che il bambino che prendi vicino a te fosse una bambina, che Luca non registra perché per Luca il femminile va registrato con prudenza e reticenza.
Ma
comunque è così.
Non c'è "più grande", tra noi, e possiamo solo "fidarci e affidarci" all'Altissimo Amore che in te, Gesù mio, agisce per portarci al Suo Volto e al Suo Cuore.
Così che possiamo giocare insieme e portare la tua Salvezza, Gesù nazareno, a chiunque attorno a noi sia e abbia in sé e nella propria vita un disposizione infantile verso l'amore.
Fidarsi e affidarsi, appunto.

Per questo, necessariamente, non abbiamo nemici.
Neppure chi ci odia e ci perseguita è nostro nemico, ma è solo un fratello (o una sorella) nella tristezza di non riuscire a capire la fortuna che ha avuto a conoscerti attraverso di noi.
Ma essere miti in questo modo significa capire quanto è vero quello che tu dici a Giovanni, che nell'entusiasmo del settario neofita vuole avere la tua esclusiva: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi». 
Chiunque parla di te con amore è "per noi", perché ti ama. Comunque, ti ama.
Non esistono eresie, Gesù, ma solo gli infiniti modi di amarti che Dio Padre Madre trova e incendia dentro di noi quando ti conosciamo.
Perché tu sei amore e libertà di amare. 

E, sopratutto, non ci appartieni, ma noi apparteniamo a te, come bambine al loro fratello maggiore e innamorate del loro Padre d'Amore.

ciao r

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