Credere che sei risorto
significa vivere nella tua libertà di amare.
La tua Risurrezione provoca incredulità.
Anche in noi. Sopratutto in noi, perché l'incredulità di chi tu non hai scelto nell'amicizia è più comprensibile. La nostra incredulità è dura da accettare, per fartela cambiare, per chiederti aiuto a credere in te e nella vita che ci offri in dono di grazia.
Marco è molto esplicito, al riguardo, anche in questo capitoletto finale aggiunto al resto della narrazione, ma che conferma quello che scrive prima sulle nostre incredulità al tuo riguardo.
Ascoltiamolo, facendo silenzio in noi. Per accoglierti.
Mc 16,9-15
"Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».".
Solo tu superi la nostra incredulità e solo tu ci consenti di agire. Ma fai bene a rimproverarci la nostra mancanza di fede, perché è essa che ci impedisce di fare cose grandi come quelle che hai fatto tu e anche più grandi. Perché tu non ci rifiuterai nulla di quello che ti chiediamo in amore e fede.
(Gv 14,12-14)
Ma la vera opera grande che dobbiamo compire e per la quale abbiamo bisogno di aiuto costante è fare quello che ci chiedi oggi: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura», "πάσῃ τῇ κτίσει", a tutta la creazione, senza cercare soluzioni tecniche o senza mostrare quanto siamo bravi e progressisti. Soltanto cantando la tua vita, il tuo amore, la tua vittoria. Vivendoti.
ciao r
La tua Risurrezione provoca incredulità.
Anche in noi. Sopratutto in noi, perché l'incredulità di chi tu non hai scelto nell'amicizia è più comprensibile. La nostra incredulità è dura da accettare, per fartela cambiare, per chiederti aiuto a credere in te e nella vita che ci offri in dono di grazia.
Marco è molto esplicito, al riguardo, anche in questo capitoletto finale aggiunto al resto della narrazione, ma che conferma quello che scrive prima sulle nostre incredulità al tuo riguardo.
Ascoltiamolo, facendo silenzio in noi. Per accoglierti.
Mc 16,9-15
"Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».".
Solo tu superi la nostra incredulità e solo tu ci consenti di agire. Ma fai bene a rimproverarci la nostra mancanza di fede, perché è essa che ci impedisce di fare cose grandi come quelle che hai fatto tu e anche più grandi. Perché tu non ci rifiuterai nulla di quello che ti chiediamo in amore e fede.
(Gv 14,12-14)
Ma la vera opera grande che dobbiamo compire e per la quale abbiamo bisogno di aiuto costante è fare quello che ci chiedi oggi: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura», "πάσῃ τῇ κτίσει", a tutta la creazione, senza cercare soluzioni tecniche o senza mostrare quanto siamo bravi e progressisti. Soltanto cantando la tua vita, il tuo amore, la tua vittoria. Vivendoti.
ciao r
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