Siamo sete e fame

di te, Signore Gesù, e dell'Amore Eterno che vivi.

Sei tu, Gesù, il pane del cielo, tu il cibo degli angeli.
Anzi no. Tu sei il cibo di noi proprio di noi umani, quel cibo che ci nutre e ci dà la vita anche quando ci troviamo tutti presi, sommersi dalla morte.

Tu ci fai vita, sei tu che ci trasformi in fame e sete di te, Signore e Sposo. 

Dolce e forte e amaro corpo d'amore.


Gv 6,24-35

"Quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
"

«Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

Tu sei la vita, Gesù. Lo sei davvero, pienamente, completamente. 

E non solo perché "quella volta lì" sei venuto tra noi.
Non solo perché al tempo di Cesare Augusto hai messo la tua tenda tra le nostre e sei venuto a vivere tra noi.
Non soltanto perché trent'anni dopo, Tiberio imperante, sei andato in giro per la Palestina predicando il regno di Dio, raccontando che tu sei il regno dei cieli.
Non unicamente perché ti hanno seguito e cercato come scrivono i tuoi narratori, chi ha scritto di te e della tua "bella notizia", e però poi ti hanno lasciato solo, fatto crocifiggere e morire.
Non solo perché sei risorto dalla morte, in quanto Chi è D**, Altissima Potenza Amante, ti amava e non poteva abbandonarti alla morte, che non poteva tenerti.

Sopratutto perché, se tutto questo è avvenuto "quella volta lì" e ci è rimasto come storia e narrazione stupenda, tu, Gesù, ci hai regalato la tua presenza - la tua vita, passione, morte, resurrezione - ogni volta che ci riuniamo insieme e, insieme, facciamo Eucaristia secondo la lunghissima tradizione che ci ha lasciato le tue parole e i tuoi gesti.

E facendo Eucaristia facciamo amore. Facciamo l'amore vivente tra di noi e attorno a noi. E questo possiamo farlo perché tu se tra noi ogni volta che spezziamo le tue parole e il tuo corpo e li dividiamo tra di noi.

Ci nutriamo di te. E così compiamo le opere di Dio nel mondo.

«Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

Perché credere in te significa non lasciare che l'odio, la violenza, l'ingiustizia, l'iniquità, la rabbia regnino incontrastate in noi e tra di noi, ma che noi viviamo del tuo amore e lo spezziamo e doniamo a tutte le persone e le creature in cui e di cui viviamo.
Perché tu sei la vita e l'amore e noi abbiamo fame e sete di vita e d'amore.

Resta sempre con noi.

ciao r

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