Le avventure del tuo Regno

sono amore che vince.

Il tuo Regno, Gesù.
Quello che "non è di questo mondo", quello che non si vede ma si sente, sopratutto col cuore, ma anche con le emozioni profonde della nostra carne, del nostro "biòs", come la fame, la sete, la solitudine, la sofferenza, la gioia, il piacere, il riso e l'allegria.
Il tuo Regno, che ha già strappato lo scettro al principe di questo mondo e ne ha fatto cibo di povere e umili.
Il tuo regno, che va scritto con la minuscola, perché il fondamento permanente sempre vittorioso di questo regno è un patibolo. La tua croce, Gesù.

Il tuo regno che è già tra noi, come una piccola semente, o come una pianta che cresce, come una bellezza che matura e fiorisce, come una forza, come la forza che si fa debolezza per vincere di più e meglio.
Il tuo regno dove il codice di vita è uno solo: amare.

Mc 4,26-34
"Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa
".

I paragoni sono due e sono simili.

Un seme di una pianta da spiga, come il frumento, il quale cresce e si sviluppa quasi senza intervento umano. Ma che ha in sé le ragioni e la forza della sua maturazione e crescita.
Una pianta che nasce da un seme piccolissimo, ma che ha la capacità di diventare grande e forte. Ricca dei frutti che essa può dare.

Il tuo regno è qualcosa di ordinario, di appartenente alla vita, qualcosa che cresce - come tutta la vita attorno a noi - quasi per capacità propria, in realtà perché c'è altra vita che si dona a quella vita che cresce e così può produrre altra vita attorno a sé.

Il tuo regno sei tu vivo intorno e dentro di noi. Tu che ci chiedi di amare di non giudicare, mai. Il tuo regno che cresce lentamente ogni volta che mi rendo conto di quanto giudico le altre persone e le condanno, di quanto - al contrario - perdono me stesso e i miei errori.
Il tuo regno se tu che cresci in me e in noi ogni volta che ti chiedo perdono per i miei peccati, e ogni volta che ti faccio spazio tra le mie debolezze, diventando così consapevole che solo amando - facendo amore - si impara ad amare.
Il tuo regno sei tu che ci fai diventare sapienti dell'unica sapienza che c'è: saper dire la verità del mio Sì o del mio No con semplicità e modestia, senza presunzione. Ma solo con la fermezza di chi sa che cosa può o non può fare "in amore", e la cui parola è sì o no. Semplicemente.

Amando come tu ami. 

Nella verità di Dio, perché la verità è amante, socia e serva dell'amore.

ciao r

 

 

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